La magistratura spagnola ha nuovamente archiviato il procedimento penale nei confronti dell’autistista di pullman che, sulla scorta di pesanti e molteplici indizi e testimonianze, è ritenuto il responsabile della morte di 13 studentesse ERASMUS, di cui sette italiane, tra le quali la friulana Elisa Valent. Ad archiviare la causa penale lo stesso giudice che, in precedenza, aveva annullato la prima archiviazione, chiedendo il proseguimento dell’inchiesta.
Non ci sarebbe prove sufficienti a carico dell’autista e non si sa su quali basi concrete questa decisione sia stata presa. Allibiti gli avvocati difensori al fianco dei genitori delle vittime, precipitate in una nuova disperazione. Ovviamente i legali faranno ricorso ma è necessario che anche le istituzioni, sia locali che nazionali, intervengano nuovamente sul piano politico e diplomatico. Queste 13 ragazze innocenti, nel fiore degli loro anni, non meritavano una fine così tremenda, in special modo se dovuta ad un errore umano che si poteva prevenire.
La morte assurda di queste ragazze non è di seconda classe, meno tragica ed importante di quella del povero Giulio Regeni, da tutti i punti di vista la si voglia vedere. Da quello della giustizia, prima di tutto, come da quello di un Paese che deve ritenere inaccettabili certi atteggiamenti, egiziani o spagnoli che siano. Ed è per questo che pubblichiamo provocatoriamente le due foto (una del palazzo della Regione di Udine e l’altra uno screenshot del sito ufficiale della Regione Friuli Venezia Giulia) , auspicando che da simulazioni diventino realtà.