06/06/2023

L’assessore al Welfare e Pari Opportunitàdella Provincia di Gorizia, Ilaria Cecot, ha commentato in una nota la tentata presunta violenza subita da una donna al parco di Piuma. Premettendo che la violenza su donne, bambini e anziani, la violenza in generale, va condannata sempre e comunque, la Cecot ritiene che la razza di una persona, la sua provenienza e i suoi credo siano dati secondari e irrilevanti rispetto al fatto in sé.
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Ciò che invece dovrebbe indignarci e “farci alzare gli scudi” è che nel 2016 le donne, tante donne, troppe donne, sono ancora vittime di questi comportamenti inaccettabili, sono ancora vittime di discriminazioni sui posti di lavoro, sono ancora vittime del pregiudizio e della mercificazione del loro essere donne.

Rispetto, invece, a quanto dichiarato dal sindaco Romoli, posso solo dire – afferma Ilaria Cecot – che, se da una parte è comprensibile la sua preoccupazione e corretta la sua preoccupazione, dall’altra lo invito a utilizzare il buon senso, ovvero

a condannare fermamente il gesto in sé, senza però strumentali obbiettivi politici. Infatti, i dati di accesso al Codice Rosa dell’Ospedale di Gorizia dicono chiaramente che le donne isontine vengono picchiate, aggredite, violentate, massacrate psicologicamente dagli uomini, anche e soprattutto dai “nostri uomini”, ma non mi pare di aver mai letto o sentito, da parte del primo cittadino, la stessa fermezza e incisività nella reazione istituzionale a mezzo stampa, né mi pare di ricordare che la Commissione Pari Opportunità dell’amministrazione Romoli o l’assessore

competente si siano distinti per attivismo su determinate politiche di prevenzione e sostegno alle vittime.

Da sempre la Rete Antiviolenza fa capo alla Provincia, così come il Codice Rosa, il progetto una Casa per Ricominciare e tutte le altre attività di sensibilizzazione su questo triste argomento. La speranza è che quando proporremo al sindaco Romoli, presidente delle UTI e dell’Assemblea d’Ambito, di trasferire questa “competenza” – che è determinata da una scelta politica e non da una norma – agli ambiti socio assistenziali, la tempestività e l’incisività nell’accogliere la proposta sia la stessa.

LA REPLICA SINDACO ROMOLI
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L’assessore Cecot, come fa sempre la Sinistra quando ci sono questioni scottanti cui non vuole o non sa rispondere, cerca di confondere le cose spostando l’attenzione da un problema all’altro. Premesso che sono contrario, da sempre, a ogni forma e tipo di violenza, sia essa contro donne, uomini, bambini, animali e altre creature, cerco, proprio per

questo, di ridurre i rischi di tensioni sociali che, voglio ricordare alla Cecot, rappresentano l’humus ideale per la nascita di atti violenti.

Fare cattiva demagogia cercando di minimizzare gli eventi accaduti in questi giorni a Udine e a Gorizia, in cui rientra anche l’odioso episodio dell’aggressione alla signora, non mi sembra molto responsabile istituzionalmente. Affermare che “lo fanno anche gli italiani” significa voler nascondere il profondo disagio che la popolazione sta vivendo in

seguito a questo epocale fenomeno migratorio, purtroppo ormai incontrollato, mal gestito e direi anche favorito.

Spiace constatare che alcune forze politiche non si rendano conto delle difficoltà che questa situazione sta creando alle nostre comunità con cambiamenti dello stile di vita delle nostre famiglie che, a Gorizia, oggi chiedono a gran voce di poter nuovamente frequentare i parchi cittadini senza timore.

Per quanto riguarda l’aiuto alle donne maltrattate, come Comune, attraverso l’assessorato al welfare, abbiamo sempre sostenuto le associazioni che svolgono una fondamentale attività di sensibilizzazione sull’argomento e di

supporto a chi si trova in quelle disperate situazioni. Non solo, aiutiamo anche direttamente le donne in difficoltà e, se ci sono, anche eventuali figli coinvolti in queste drammatiche situazioni ma, proprio per rispetto nei loro confronti evitiamo strumentalizzazioni politico- elettorali. Proprio per il lavoro che stiamo svolgendo in questo senso come Comune, non

ho dubbi che riusciremo, insieme agli altri Comuni dell’Uti, a proseguire e a dare ulteriore impulso alle attività di contrasto alla violenza.

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