“Il turismo fluviale rappresenta una tipologia di turismo in crescita ed in grado di differenziare i flussi nella nostra regione. Lo sviluppo del settore passa necessariamente dai servizi infrastrutturali e dal coinvolgimento dei privati nella creazione dell’offerta”.
È quanto ha rimarcato l’assessore alle Attività produttive e turismo, Sergio Emidio Bini, rispondendo in II Commissione ad un’interrogazione sul turismo fluviale, in particolare nell’area del pordenonese.
Tra gli esempi regionali di successo l’assessore ha richiamato il prodotto creato attorno al Fiume Stella “dove sono molteplici le proposte turistiche quali escursioni in canoa, sup, motonave, houseboat, vi sono noleggi di imbarcazioni con e senza patente, risorse enogastronomiche; lo Stella è una risorsa turistica inserita in itinerari intermodali, bici e barca, nonché tappa di escursioni che integrano offerte e risorse presenti su diversi territori”.
“La specifica zona di Pordenone, in particolare del fiume Noncello, ha sicuramente risorse naturali valorizzabili a fini turistici – ha confermato Bini, ricordando che “a settembre è stato effettuato un ampio sopralluogo ed in tale occasione è stata rilevata una scarsa disponibilità di infrastrutture agibili, ad eccezione del pontile di attracco di Pordenone”.
“La valenza del recupero dei pontili è correlata alla partecipazione dei privati che poi dovranno garantire i servizi annessi ed i trasporti conseguenti; pur essendo il settore del turismo fluviale ancora in fase di strutturazione rispetto ad altri ambiti, riteniamo importante il suo sviluppo.Per questo stiamo lavorando per implementare l’offerta partendo dal raggruppamento degli operatori del settore” ha concluso l’assessore.