Nel mirino delle Fiamme Gialle giuliane sono finiti questa volta diversi esercizi commerciali gestiti da imprenditori cinesi dislocati nel Borgo Teresiano, una sorta di piccola “Chinatown” triestina. L’attività, iniziata alle prime luci dell’alba, si è estesa simultaneamente su 11 esercizi commerciali, con controlli approfonditi su diversi container provenienti via nave dalla Cina.
Nei negozi ispezionati i finanzieri hanno trovato luminarie non a norma, di cui la maggior parte dei consumatori ignora il pericolo: se non conformi, le illuminazioni usate per addobbare l’albero di Natale e gli esterni possono essere fonte di incendi domestici. Accanto alle luminarie, esposti in bella mostra sugli scaffali dei negozi, c’erano anche statuine di personaggi del Presepe, palline di diverse dimensioni, addobbi a forma di pupazzi di neve, stelle, e giocattoli senza il marchio certificato CE e privi delle indicazioni in lingua italiana sulla provenienza del prodotto e sul tipo di materiale adoperato per la fabbricazione.
Nella rete sono finiti anche giocattoli con etichette incomplete o scritte in altre lingue, ma non in italiano: elemento, questo, che nei consumatori dovrebbe far scattare il campanello d’allarme e far comprendere che ci si trova davanti a possibili contraffazioni o prodotti non conformi.
In un esercizio pubblico la Guardia di Finanza ha inoltre rinvenuto e posto sotto sequestro anche 103 pacchetti di sigarette di contrabbando di varie marche riportanti il sigillo di Stato sloveno. Il titolare dell’esercizio, di origine cinese, rischia ora una sanzione fino a 50 mila euro.
Oltre alle merci sottoposte a sequestro, l’attività delle Fiamme Gialle ha consentito l’individuazione di 2 lavoratori “in nero” impiegati presso un bazar, il cui titolare verrà segnalato alle Autorità Amministrative competenti per l’irrogazione delle maxisanzioni previste dalla vigente normativa.
I titolari dei negozi ispezionati saranno segnalati anche alla Camera di Commercio di Trieste per le violazioni previste dal Codice del consumo, per le quali sono previste sanzioni fino a 25 mila euro, nonché per la successiva confisca e distruzione dei prodotti sequestrati.
L’attività svolta dalle Fiamme Gialle di Trieste evidenzia il ruolo di Polizia Economico Finanziaria svolto quotidianamente dal Corpo mediante il contrasto a ogni tipo di espediente che danneggi l’economia e le imprese sane, in spregio delle fondamentali regole della leale concorrenza nel commercio.
Oggi più che mai – sottolinea in una nota la Guardia di Finanza – appare indispensabile disincentivare i consumatori all’acquisto di merce recante marchi o segni distintivi contraffatti o alterati. È sempre costante l’attenzione delle fiamme gialle rivolta all’esigenza di assicurare una costante azione di contrasto alle diverse manifestazioni di illegalità connesse alla contraffazione, alla tutela del “made in Italy” e al commercio di prodotti privi di minimi requisiti di sicurezza e spesso nocivi per la salute dei consumatori. che,inoltre, danneggiano l’economia e le imprese sane, in spregio delle fondamentali regole della leale concorrenza nel commercio.