10/09/2024

Tarvisio, storie di foreste, rocce, acque, popoli. Il nuovo libro da leggere e collezionare che propone ai lettori Tiglio edizioni, ovvero  Andrea Mascarin che  per le meraviglie paesaggistiche ha un debole.  Un libro che l’editore ha confezionato in una veste, come sempre, elegante, raffinata e di pregio, curata nei minimi particolari, non solamente nei riguardi  di lettori ed lettrici esigenti e usi al bello per farli soffermare a lungo  tra le pagine dell’opera ma per dare l’adeguato contesto, il prezioso scrigno, ancora una volta, caparbiamente e rigorosamente di carta, ai due autori che ne firmano  la due anime gemelle e parimenti essenziali di questa opera.

L’una per i testi e parliamo di  Umberto Sarcinelli, giornalista di vaglia, con diversi libri al suo attivo , spaziando negli interessi  dallo sport alla geopolitica e difesa, essendo stato inviato nelle zone di crisi, ma anche appassionato di zooantropologia.

L’altra gemella anima è fotografica e qui l’obiettivo è quello del tarvisiano  Carlo Spaliviero, Un obiettivo che lui preferisce di norma  grandangolare, perchè per fare  buone foto bisogna essere vicini non lontani,  citando Robert Capa.  I primi scatti di Spaliviero appena tredicenne , poi in giro per il mondo  per innumervoli ed intensi reportage fotografici. 

 Sarcinelli e Spaliviero ed anche il figlio di Spaliviero, Elia al suo debutto per inedite tavolozze fotografiche  mozzafiato di colori dal punto di vista del drone,  per dare contenuto alla regia editoriale di Tiglio Edizioni, che chiama anche il prof Igor Jelen per la prefazione.

Il risultato, come del resto per altre opere uscite da questa casa editrice, è straordinario e ci restituisce la storia di un territorio, il Tarvisiano, la val Canale, e canal del Ferro, dove la natura è stata ed è, grazie al rispetto che i suoi abitanti le portano, testimone di un mosaico culturale stratificatosi nel passaggio, durante i secoli,  di popoli dal nord al sud dell’Europa e viceversa.

(puoi ascoltare le risposte nell’audiovideo servizio)

-Umberto Sarcinelli…la forza aggiuntiva in questo tipo di libri sta nella complicità tra i linguaggi del racconto? 

-La prima cosa che ha fatto, prima di far scorrere la penna?

Ci sono messaggi che possono essere impressi nella mente attraverso suggestioni…questo libro le produce, quasi che fosse un libro di fiabe….

Gli  scatti fotografici che questo libro racchiude sono pennellate d’artista, che fondono l’intento documentaristico con la creatività  dell’arte pittorica. Per il libro la scelta è quella della fotografia a colori e non in bianco e nero, che pure è ha una potenza evocativa che deriva   dalla sottrazione di informazioni che lascia maggior spazio all’immaginazione e all’efficacia  comunicazionale, sempre  che non sia prpprio il colore ad essere il soggetto della foto stessa…

In questo libro  …perchè il colore?

  Valli e foreste. Paesaggi  che appaiono al colpo d’occhio  relativamente  immutabili rispetto allo scorrere del tempo. .L’uomo  è riuscito a plasmare la storia, creando eventi mai identici a se stessi,    non come una foglia che nasce e rinasce o un animale  che  non determina il destino della sua vita attraverso una cultura…

Nelle valli raccontate e fotografate nel libro sono passati piccoli e grandi  artefici  della storia....li possiamo ancora trovare in qualche traccia che il libro vuole  ricordarci o nelle sensazioni che ci provoca?

Sfogliando lentamente  le foto a piena pagina di questa oepra si ha qausi la sensazione dello stormir del vento,  del fruscio di  foglie e fronde, del verso degli animali…poi, a sorpresa, nel capitolo intitolato Dalla foresta all’hi-tech e ritorno alla natura il metallo forgiato , colorato e lucente di catene di umana fattura..quelle della Weissenfels – Kito Chain Italia. Capitolo che è un passaggio emblematico di questo libro,  che documenta  di un saper fare indutriale tra montagne e boschi, della sua storia, tra prosperità crisi e  trasformazioni e del suo continuare ad esistere in una prospettiva in cui la natura è e sarà protagonista.  

Salutiamo Umberto Sarcinelli  e Carlo Spaliviero e li ringraziamo per p la conversazione.  A non non resta che arricchire la biblioteca con  con questa prevevole opera  “Tarvisio, storie di foreste, rocce, acque, popoli”.

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