Tra le invenzioni che hanno caratterizzato la storia della musica quella della chitarra elettrica può essere paragonata all’invenzione dell’astronave. Segnò un prima e un dopo. La musica voltò pagina e iniziò ad esplorare altre galassie.
Basta questo per comprendere il significato e il valore della mostra “Museo Fender Vintage” allestita nella sede di Crédit Agricole FriulAdria (Pordenone, piazza XX Settembre 2) da lunedì 17 a sabato 22 luglio 2017, nell’ambito della 26esima edizione del Pordenone Blues Festival organizzato da Associazione Pordenone Giovani e promosso dalla Banca in qualità di main partner. Saranno in mostra strumenti prodotti dalla Fender nel periodo d’oro (1951-1974)
L’esposizione, una vera perla del Pordenone Blues Festival 2017, arriva direttamente dal Fender Vintage Museum dei collezionisti romagnoli Flavio Camorani e Michela Taioli, la più importante raccolta di Fender al mondo con oltre cento pezzi di cui molti rarissimi.
“Quella di Fender fu una rivoluzione frutto di un’ostinata ricerca – osserva la nuova responsabile Marketing di Crédit Agricole FriulAdria Sara Gentili – Dopo aver di fatto inventato la chitarra elettrica, costante fu l’impegno per facilitare il compito di chi l’avrebbe suonata. Da qui la creazione di modelli sempre innovativi e diversi nobilitati dai giganti della storia del rock come Pete Townshend, Jimi Hendrix, David Gilmour ed Eric Clapton. Per una banca come la nostra, che crede e investe nell’innovazione, era doveroso aprire le porte a questa iniziativa”.
Era il 1950 quando per la prima volta comparve una chitarra elettrica in un negozio di strumenti musicali, quella data segnò l’inizio della musica moderna. A generarla fu il rivoluzionario Leo Fender, fondatore dello storico marchio Fender con sede in California (USA), la sua innovazione fu nel creare strumenti semplici e pratici, funzionali a tutti i musicisti. Sinonimo di qualità, ecletticità ed artigianalità, la Fender Factory divenne leader mondiale della musica, creando strumenti musicali tutt’ora in uso; produsse la prima chitarra elettrica e il primo basso elettrico della storia.
Il Fender Vintage Museum è la mostra di tutti gli strumenti a corde solid body ed amplificatori prodotti dalla storica Fender Factory. Il museo ripercorre il periodo d’oro della Fender mostrando tutti i modelli di strumenti elettrici ed amplificatori costruiti dal 1951 al 1974 anno della sua cessione ad altra società.
Non esiste in tutto il mondo una così completa ed accurata collezione. Gli oltre 100 esemplari, corredati di originali custodie, sono stati riuniti in oltre trent’anni di meticolosa perizia e passione, esposti al pubblico con rispettive targhette identificatrici in ordine cronologico e filologico.
Cataloghi, manifesti, documenti, memorabilia e fotografie originali dell’epoca corredano e donano valore aggiunto al Fender Vintage Museum.
Un’autentica mostra nella mostra è poi la raccolta di vinili autografati da artisti scomparsi che hanno fatto la storia della musica (a cura di Rock’PN’Roll).
“Più che una raccolta di strumenti musicali è lo spaccato di un’epoca che va dagli anni ’50 ai ’70 – spiega il collezionista Flavio Camorani – La ricerca di questi strumenti è iniziata 35 anni fa e l’ultimo tassello è arrivato da pochi mesi dopo anni di ricerche: si tratta di un piccolo amplificatore a valvole modello Deluxe Woodie Model 26, trovato a Auckland (Nuova Zelanda) che verrà esposto al pubblico per la prima volta a Pordenone. IL museo, che appartiene ad un unico proprietario, è una raccolta in continua evoluzione di strumenti dal 1946, anno di fondazione della Fender, al 1974, quando il marchio Fender passò nelle mani della multinazionale CBS”.
Oltre a ciò tutti gli strumenti presenti sono 100% originali e funzionanti e spesso sono stati noleggiati per sessioni di studi di incisione per artisti e musicisti vari. Ulteriore particolarità è che ogni strumento a corde possiede la propria custodia originale, una per ogni modello e sono tutte diverse.
Lo strumento Fender per eccellenza è la chitarra Stratocaster, ma in collezione sono presenti tanti altri modelli quali Telecaster, Jazz Bass, Precision Bass, Jaguar, JazzMaster, Bass VI, Bass V, Steel guitars anche nominate chitarre hawaiane, solo per citarne alcuni.
Sempre a Pordenone, da segnalare per importanza la Stratocaster del 1954 Hard-tail , ossia senza il vibrato, perché da catalogo cominciarono a produrla ufficialmente dal 1955; quindi questa 54 è una rarità e ve ne sono pochissime unità in tutto il mondo. Il Precision Bass 1952, uno dei primissimi bassi elettrici della storia; uno dei tanti meriti di Leo Fender fu proprio quello di trasformare il vecchio contrabbasso acustico in elettrico e questo Precison Bass del 1952 è uno dei primissimi testimoni di questa rivoluzione.
L’amplificatore Woodie Deluxe è un modello davvero rarissimo perché i primi anni di produzione erano ancora esperimenti e in fase di affinamento. La Telecaster del 1951 e Telecaster del 1952 sono due dei primissimi modelli di chitarra elettrica costruita. Il Bass VI è modello diventato noto perché fu utilizzato anche da Jack Bruce e fu suonato dal bassista dell’orchestra della Rai per l’incisione delle musiche di Ennio Morricone per il il film “Per un pugno di dollari”.
Importante anche la piccola collezione nella collezione di Telecaster blue flower, Telecaster bass blue flower, Telecaster red paisley e Telecaster bass red paisley del 1968-1969 perché in questi modelli non era stata apposta la vernice ma essendo in piena epoca figli dei fiori “hippy” era stata apposta carta da parati a fiori rosa e blu. La rarità di questi strumenti sta nel fatto che questa carta da vernice tendeva a sgretolarsi e quindi veniva tolta per essere riverniciata e quelle che invece rimanevano integre venivano spesso sverniciate perché questa finitura a fiori era considerata molto femminile, quindi nulla di mascolino per cui di originali al 100% ne sono rimaste davvero poche: in mostra ce ne sono ben quattro.
Come utilizzatori di Stratocaster sono da citare soprattutto David Gilmour, Jimi Hendrix, Eric Clapton, Mark Knofler, Ron Wood, Ritchie Blackmore. Come utilizzatori di Telecaster: Bruce Springsteen, Keith Richards, Jimmi Page, George Harrison. Come utilizzatori di Precision Bass: Roger Waters, Sting, Donald Duck. Come utilizzatori di Jazz Bass: Jaco Pastorius, John Paul Jones. Per il Bass VI: Jack Bruce. La Jaguar venne utilizzata nelle colonne sonore dei film western. Presente anche il Rhodes Piano Bass, strumento che veniva utilizzato dal tastierista dei Doors per la parte ritmica di basso perché nel gruppo non c’era un bassista e quindi lui sopperiva con questo piano-bass.
ORARI Da martedì 18 a sabato 22 luglio
Martedì 18 – Mercoledì 19 – Venerdì 21: ore 10-13.30 e ore 15-22
Giovedì 20: ore 10-13.30 e ore 14.30-23
Sabato 22: ore 10-21 orario continuato