Dopo il ritiro, nel novembre scorso, della proposta di una mini riforma fiscale, il ministro delle Finanze sloveno Dusan Mramor ha annunciato una serie di modifiche al sistema tributario per ridurre il costo del lavoro e per migliorare l’equilibrio dei conti pubblici. Secondo quanto riportato dall’ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), la proposta prevede l’introduzione di un nuovo scaglione d’imposta, tassabile al 34%, per coloro che percepiscono fra i 20.400 e i 45.000 euro all’anno. Per i livelli di reddito da 45.000 a 70.907 euro è prevista una tassazione al 39%, mentre per i redditi più alti l’imposta scende dal 50 al 41%. In tal modo la pressione fiscale, assieme ad altri sgravi, diminuirebbe di circa 100 milioni di euro annui. La riduzione nelle entrate verrebbe dunque compensata con l’aumento della tassa sulle attività produttive dal 17 al 19% e da un più efficace sistema di raccolta delle tasse. Le primissime reazioni, riportate dalla stampa, sono negative. Il portavoce della Camera del Commercio e dell’industria (Gospodarska zbornica Slovenije) ha sottolineato che la proposta non gode affatto del sostegno degli imprenditori poiché produrrebbe un aggravio della pressione fiscale sugli stessi. Voci contrarie alla proposta si levano anche all’interno della maggioranza di Governo.