11/09/2024

Un altro tassello della programmazione del Piano Socio Sanitario del Veneto è andato al suo posto, all’ospedale di Camposampiero, dove il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, accompagnato dal Sindaco Katia Maccarone, dagli assessori regionali Roberto Marcato e Giuseppe Pan, dal direttore generale dell’Ulss 6 Domenico Scibetta e da varie autorità civili e militari, ha inaugurato il Centro Traumatologico Ortopedico (CTO), realizzato con un investimento iniziale di circa nove milioni di euro, dei quali otto per infrastrutture e tecnologie e uno (all’anno) per il nuovo personale necessario. “Anche questo – ha tenuto a sottolineare il Governatore – è un ospedale che fino a poco tempo fa i catastrofisti davano per morto, tagliato, ridimensionato. La verità è sotto gli occhi di tutti: il Pietro Cosma è invece cresciuto ed è stato qualificato, con una iperspecializzazione come il CTO, grazie alla quale si salvano vite, e il cui significato va ben oltre la territorialità. Alla fine dei sei mesi di sperimentazione, durante i quali il bacino di utenza iniziale sarà di un milione di persone – ha detto Zaia – si arriverà infatti a coprire le esigenze di aiuto di 2 milioni e 500 mila persone, mezzo Veneto. Quanto agli investimenti – ha tenuto a precisare – ce ne saranno altri: siamo solo all’inizio, qui come in altre parti del Veneto”.

“Il CTO di Camposampiero – ha anche detto Zaia – è un esempio perfetto del concetto di rete con il quale stiamo riorganizzando la sanità regionale, una rete nella quale le eccellenze non sono concentrate negli ospedali delle principali città, ma distribuite sul territorio e supportate da un efficiente sistema di emergenza-urgenza che, di fatto, riduce ogni distanza a pochi minuti”.

Per rendere operativo il CTO sono stati ristrutturati e riorganizzati due piani del nosocomio, con cinquanta posti letto, più altri venti di chirurgia maxillofacciale, chirurgia vascolare e neurochirurgia. Tra le varie nuove tecnologie, spicca un angiografo installato nell’area della radiologia interventistica, che sarà ad esempio prezioso non solo per la diagnostica, ma anche per intervenire immediatamente in caso di lesioni vascolari o di emorragie in atto.

Del “pacchetto” fa parte anche una nuova unità mobile di rianimazione, acquistata con il contributo della Fondazione Cariparo.

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