11/09/2024

Molti aspettavano la sera per osservare il cielo cercando di vedere le stelle cadenti la notte di San Lorenzo per esprimere un desiderio, ma dal mare è arrivata una sorpresa indesiderata. Già dal mattino le segnalazioni di brutto tempo nella riviera romagnola non promettevano nulla di buono, ma salendo verso nord, il maltempo ha incontrato aria caldissima e ha preso vigore. In Veneto il vento ha raggiunto velocità impressionanti: oltre sessanta nodi, con pioggia violentissima quasi orizzontale.
Giunto in Friuli Venezia Giulia (quella parte dell’Italia dimenticata da buona parte degli italiani e delle loro testate nazionali) ha iniziato dal mare con Lignano e Grado per poi salire fino a Tarcento e oltre. Danni incommensurabili per abitazioni, autovetture e soprattutto per le aziende.
Boschi con alberi dimezzati, campi di mais e vigneti rasati al suolo, tetti delle costruzioni e capannoni divelti e spazzati via. Strade bloccate dalla vegetazione, strutture estive dei locali, delle sagre e della grande festa di Spilimbergo, come di tanti bar con ombrelloni, tavoli e sedie in plastica in tutta la fascia interessata, sono volati via e tantissime auto sono state schiacciate dagli alberi.

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Tra i Comuni più colpiti, tanto per aver un quadro completo, secondo la Protezione Civile ci sono: BASILIANO, CAMINO AL TAGLIAMENTO, CAMPOLONGO TAPOGLIANO, CASARSA DELLA DELIZIA, CLAUZETTO, CODROIPO, CORDOVADO, CORMONS, CORNO DI ROSAZZO, COSEANO, FIUMICELLO, GEMONA DEL FRIULI, GONARS, GORIZIA, GRADO, LESTIZZA, LIGNANO SABBIADORO, MEDUNO, MORSANO AL TAGLIAMENTO, MORUZZO, PAVIA DI UDINE, PINZANO AL TAGLIAMENTO, PORPETTO, POVOLETTO, POZZUOLO DEL FRIULI, PRAVISDOMINI, RIVE D’ARCANO, RIVIGNANO TEOR, RONCHI DEI LEGIONARI, RONCHI DEI LEGIONARI, RONCHIS, RUDA, SAN DANIELE DEL FRIULI, SAN GIOVANNI AL NATISONE, SAN MARTINO AL TAGLIAMENTO, SESTO AL REGHENA, STARANZANO, TARCENTO, TORVISCOSA, TREPPO GRANDE, VALVASONE ARZENE, VISCO, ZOPPOLA.

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Un disastro simile non si era mai visto in regione e i danni interessano tutti, dai privati alle istituzioni con la Villa Moretti di Tarcento (un edificio risalente al XIX secolo, dimora della famiglia Moretti), recentemente ristrutturata con soldi pubblici, ora senza tetto, con il portone d’ingresso divelto, come il parco e buona parte delle finestre al piano nobile dove si organizzano cerimonie e feste, ora tappezzato di vetri rotti e con la pioggia che rovinerà interni e affreschi.

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Giungendo dal mare, incontrando il calore del terreno, il vento ha preso ancor più vigore e in tutta la bassa friulana e nel Medio Friuli ha distrutto tutto ciò che incontrava. L’energia elettrica è mancata in diverse zone, in particolare tra Varmo e Rivignano Teor. Circa 70.000 famiglie sono rimaste senza energia elettrica per ore e gli interventi proseguono dato che dopo oltre dodici ore ci sono ancora 35.000 utenti senza elettricità. Se non siete interessati dalla mancanza di corrente probabilmente non potete immaginare quali danni crea: non solo i frigoriferi, i condizionatori, ma i macchinari salvavita per i malati hanno un’autonomia di qualche ora, le aziende e gli allevamenti in particolare, rischiano la morte degli animali.

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Forse a questo punto dovrebbero considerare di vietare le linee aeree per il trasporto della corrente e obbligarli a sotterrare tutto, dato che pali, tralicci e cavi sono la rovina del paesaggio, la causa di principali problemi in caso di maltempo e per installare il nuovo elettrodotto Redipuglia – Basiliano, stanno bloccando anche il traffico del mese di agosto in autostrada. Devono costruire delle protezioni temporanee con conseguenti restringimenti di carreggiata per poter innalzare i cavi da un traliccio all’altro in sicurezza. Come conseguenza della mancanza d’energia elettrica, molte località di collina, più alte rispetto al Medio Friuli come San Daniele e Caporiacco, sono anche senz’acqua dato che le pompe idrauliche non funzionano da troppe ore. Oltre al danno la beffa: anche la sede delle ambulanze del pronto soccorso di Udine ha subito gravi danni col tetto distrutto. Ora stanno traslocando perché sebbene non siano stati molti i feriti, sono sempre in allarme per le emergenze.

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Altro punto dolente tra le iniziative promosse dal governo regionale e nazionale, è sicuramente il N.U.E. numero unico per le emergenze, che in friulano rappresenta proprio quello che è (nue = nulla). Persone che hanno subito danni e lesioni durante il maltempo di giovedì 10 agosto, hanno tentato invano di chiamare il 112 per ore, senza ottenere risposta.
Adesso però rimane la necessità primaria di riparare i danni causati dal vento, sperando che la Regione e lo Stato italiano vorranno cercare di aiutare almeno coloro che hanno subito danni sul suolo pubblico e che il tempo migliori, perché le grandinate segnalate in diverse zone nell’area nord della regione potrebbero finire di distruggere i raccolti.

Marco Mascioli

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