“Gorizia è orgogliosa di questo evento che testimonia la dinamicità del nostro territorio di confine, un territorio che, negli ultimi anni ha saputo ritagliarsi uno spazio in ambito internazionale”. A dirlo è il sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, nel giorno in cui la città accoglie due capi di Stato, quello italiano, Sergio Mattarella e quello sloveno, Borut Pahor, per un evento che viene salutato come una nuova tappa verso la collaborazione fra l’Italia e la Slovenia, in nome di un futuro sviluppo economico che veda coinvolte le comunità a cavallo della frontiera.
“Abbiamo il dovere di essere positivi e di guardare avanti- rimarca Romoli-, lo dobbiamo alle nuove generazioni che hanno bisogno di poter contare su una società e un’economia che rispondano alle loro giuste aspettative. Quindi, benvenuti presidenti”.
A Gorizia, il presidente Mattarella si recherà al parco della rimembranza per deporre una corona al monumento ai caduti e un’altra al lapidario del deportati goriziani. Ad accoglierlo, per l’occasione, le associazioni combattentistiche con i labari e tanti bambini, circa 300 delle scuole cittadine.
Anche al teatro Verdi, il presidente Mattarella, al suo arrivo, sarà salutato dai ragazzi mentre all’interno gli alunni delle scuole elementari Ferretti di lingua italiana ed Erjavec di lingua slovena, canteranno gli inni nazionali in onore dei presidenti.
Sempre al Verdi, i due presidenti si intratterranno con le rispettive delegazioni al Ridotto per poi entrare insieme in teatro dove, insieme ai sindaci di Gorizia, Ettore Romoli e di Nova Gorica, Matej Arcon e alla presidente della giunta regionale, Debora Serracchiani, si incontreranno con autorità e cittadinanza, affrontando il tema “L’Europa luogo di superamento dei conflitti in occasione del centenario dell’Unione di Gorizia all’Italia”. Sull’argomento interverrà anche il coordinatore del Sid di Gorizia, Georg Meyr.
Patrizia Artico