23/07/2024

L’ultimo rapporto sulla “Produzione e Gestione dei rifiuti urbani nel Veneto”, mette in evidenza il ruolo di leader nell’ambito della gestione dei rifiuti urbani non solo a livello nazionale, ma anche a livello europeo e internazionale. Il rapporto è stato curato dall’Osservatorio Regionale Rifiuti istituito presso l’Agenzia regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto ed è stato presentato a Venezia dall’assessore alle politiche ambientali Gianpaolo Bottacin insieme al direttore generale dell’ARPAV Nicola Dell’Acqua e alla responsabile dell’Osservatorio Lorena Franz. Come accennato in apertura dai dati emergerebbe che il Veneto continua a mantenere il ruolo di leader nell’ambito della gestione dei rifiuti urbani non solo a livello nazionale, ma anche a livello europeo e internazionale, dove molte realtà locali vengono considerati i modelli delle migliori pratiche adottate in questo specifico settore. Lo mette in evidenza
“Se il Veneto conferma la sua eccellenza nella gestione dei rifiuti urbani – ha detto Bottacin – è grazie all’impegno degli enti locali e dei cittadini. Il sistema di gestione, così come è oggi strutturato, anticipa e realizza gli scenari dell’economia circolare, in cui la materia viene riutilizzata il più possibile. In questo senso non è negativo neppure l’aumento del 2% dei rifiuti prodotti nel 2016, in considerazione del fatto che il Veneto è la prima regione turistica d’Italia con oltre 65 milioni di presenze annue, e il dato è indice di crescita del tessuto produttivo”.

Il rapporto conferma il trend positivo della raccolta differenziata che nel 2016 si attesta al 67,1% (al netto degli scarti), oltre mezzo punto percentuale in più rispetto all’anno precedente (+0,6) a fronte di una produzione complessiva di rifiuti urbani di circa 2.238.492 tonnellate, che fa registrare un aumento del 2,2%, per 456 kg di produzione procapite (+2,3%), In totale i rifiuti urbani avviati a recupero nel 2016 ammontano a oltre 1,6 milioni di tonnellate. I rifiuti urbani inceneriti negli impianti di Padova e di Schio sono stati pari a 203 mila tonnellate annue (pari al 9% del rifiuto prodotto) mentre i quantitativi conferiti nelle 10 discariche attive sul territorio regionale sono stati pari a 94 mila tonnellate (4% del totale).

Per quanto riguarda i dati di raccolta differenziata suddivisi per provincia: Treviso ha raggiunto il valore più alto toccando quota 82% seguita da Belluno con il 73%. L’obiettivo del 60% previsto dalla legge nazionale per il 2011 è stato superato da tutte le province tranne Venezia che è a quota 50,6% per le difficoltà principalmente dovute alla gestione dei rifiuti nel centro storico del Comune di Venezia e nei comuni litoranei, caratterizzati da elevati flussi turistici. A livello di bacino l’obiettivo del 76% previsto dal nuovo Piano regionale è stato già raggiunto e superato dai bacini Destra Piave e Sinistra Piave, con valori rispettivamente dell’84% e dell’80%. A livello comunale, 484 comuni del Veneto, pari al 75% della popolazione (3.644.147 ab.), ha già conseguito l’obiettivo del 65% stabilito dalla normativa nazionale per il 2012. Le realtà locali che hanno fatto registrare la percentuale di raccolta differenziata più elevata sono trevigiane: per la fascia fino a 5 mila abitanti il comune di Castelcucco (88,9%), fino a 15 mila ab. Carbonera e San Biagio di Callalta (86,8%), fino a 50 mila ab. Preganziol (85,9%) e oltre 50 mila ab. Treviso (83,2%).

I dati complessivi sono ampiamente in linea con gli obiettivi del Piano regionale di Gestione dei rifiuti approvato nel 2015 che prevede il raggiungimento del 76% di raccolta differenziata nel 2020, soglia già superata da 181 comuni. Sono 572 su 576 i comuni veneti con sistema di raccolta secco-umido e 499 i comuni che hanno adottato sistemi di raccolta porta a porta e 475 quelli che hanno adottato un sistema porta a porta spinto.

L’edizione 2017 del Rapporto fa rilevare che i principali elementi di successo che hanno contribuito al raggiungimento degli obiettivi nazionali e regionali sono la capillare diffusione della raccolta separata della frazione organica; la capillare diffusione della raccolta domiciliare anche delle frazioni secche riciclabili, quali carta, vetro, plastica (porta a porta spinto); l’elevata presenza nel territorio di centri di raccolta (oltre 400); la commisurazione del pagamento del servizio alla quantità di rifiuti prodotti dall’utenza (sistemi di tariffazione puntuale) in buona parte del territorio regionale; l’elevata diffusione della pratica del compostaggio domestico; lo sviluppo notevole dell’industria del recupero/riciclo; le campagne informative per i cittadini; la gestione prevalentemente pubblica del sistema; i costi tra i più bassi nella compagine nazionale.

Bottacin ha messo in evidenza che la tendenza positiva è in ulteriore crescita e punta a consolidare gli obiettivi generali indicati a livello europeo e cioè ridurre la produzione dei rifiuti urbani; favorire il recupero di materia a tutti i livelli; il recupero di energia; minimizzare il ricorso alla discarica. L’assessore ha messo in rilievo anche l’attività di controllo del territorio realizzata dall’ARPAV, in costante comunicazione con le Procure e in stretta collaborazione con il nucleo dei Carabinieri del NOE.

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