02/02/2025

Trieste, 23 ott – “Esprimo soddisfazione per la prima approvazione, da parte della Camera dei Deputati, della proposta di legge costituzionale che prevede di reintrodurre le Province in Friuli Venezia Giulia. Una modifica che, se come auspichiamo giungerà all’approvazione definitiva, ci consentirà di intervenire sull’architettura istituzionale della nostra Regione ripristinando un ente fondamentale nella salvaguardia del principio di sussidiarietà. Ringrazio i parlamentari di centrodestra del Friuli Venezia Giulia per l’impegno profuso con cui hanno contribuito all’ottenimento di questo primo importante voto favorevole”.

Così il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha commentato la notizia del primo via libera ottenuto alla Camera dei deputati per la modifica dello Statuto speciale della Regione Friuli Venezia Giulia con la reintroduzione di enti di area vasta (ex Province). Si tratta del primo passaggio dell’iter costituzionale che prevede che la proposta passi da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi. I voti favorevoli sono stati 150, i contrari 91, gli astenuti 15.

Il governatore ha ricordato che, a seguito della soppressione avvenuta nel 2016, il Friuli Venezia Giulia è l’unica Regione italiana a essere priva delle Province nel proprio ordinamento, tanto di primo quanto di secondo livello. “Questo ha creato nel tempo disservizi sul territorio e complicato il compito dell’Amministrazione regionale – ha sostenuto Fedriga -, trasformatasi in un ente che, anziché limitarsi a funzioni legislative e regolamentari, è gravato da un eccessivo carico di procedure amministrative”.

Sul tema è intervenuto anche l’assessore regionale alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti, chiarendo come la reintroduzione delle Province non implichi un aumento dei costi a carico della collettività. “Stupiscono in tal senso alcune posizioni espresse oggi durante la discussione alla Camera – ha sostenuto Roberti – che denotano poca conoscenza dell’ente Provincia e del suo funzionamento nella nostra Regione autonoma. Chi parla di aumento dei costi finge di non sapere che le spese legate alle Province non riguardano la classe politica, bensì le specifiche funzioni dell’ente. Anzi, è proprio con l’abolizione delle Province e il trasferimento di molte di queste funzioni alla Regione che i costi sono aumentati”.

Come ha spiegato ancora l’assessore, “gli attuali Edr rappresentano un ente dipendente dalla Regione, non titolare di funzioni proprie. La soluzione definitiva per un’Amministrazione più vicina al cittadino altra non può essere se non il ritorno delle Province, con l’elemento dell’elezione diretta a garantire il rispetto della democrazia. Mi auguro che l’approvazione in Senato e i successivi passaggi nelle due Camere avvengano nel più breve tempo possibile”, ha concluso Roberti.

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