Nella sede del comune di Udine, a Palazzo D’Aronco, è stato firmato un protocollo d’intesa finalizzato alla costituzione di una rete di solidarietà per l’attivazione di interventi a carattere volontario a supporto dei profughi ucraini tra il Comune di Udine, rappresentato dal Sindaco Pietro Fontanini e dell’Assessore all’assistenza sociale Giovanni Barillari, e alcune delle principali realtà del territorio attive in ambito sociale: l’Associazione della Croce Rossa Italiana – Comitato di Udine, la Motostaffetta Friulana, l’Associazione culturale “Ucraina-Friuli”, il C.P.I.A. Centro provinciale istruzione adulti, il CIR Consiglio Italiano per i rifugiati, Il Mosaico consorzio di cooperative sociali, Aspic Counseling & cultura, il CUS centro universitario sportivo Udine e Buonavia Organizzazione volontariato.
Il progetto si pone come obiettivo, attraverso la creazione di una rete di volontariato, l’accoglienza dei profughi e il loro inserimento nel tessuto sociale cittadino attraverso l’erogazione di servizi di formazione, orientamento e accompagnamento nell’ambito della formazione, della mediazione linguistica e culturale, della tutela legale, dell’assistenza sanitaria e, in generale, dell’inclusione intesa sia come supporto logistico che come tutela del benessere psicofisico della persona.
Il Protocollo prevede la costituzione di un Comitato di Coordinamento che sarà composto da un rappresentante per ciascuna associazione, dall’Assessore e dal Dirigente del Comune e avrà il compito di monitorare l’andamento del progetto e migliorare l’assetto organizzativo; un Gruppo Operativo Ristretto, composto dai rappresentanti delle aree tematiche e creato al fine di snellire il lavoro; e la Segreteria di Coordinamento che convocherà gli altri due organi e verbalizzerà gli incontri.
“L’adesione a questo progetto di tante realtà attive dell’ambito del volontariato e dell’accoglienza – ha commentato il Sindaco Fontanini – da un lato testimonia che la crisi umanitaria attualmente in corso è particolarmente sentita non solo dall’opinione pubblica ma anche dai professionisti e dai volontari che operano nel settore, dall’altro permette di definire un’offerta completa grazie al coinvolgimento di ambiti sociali molto diversi tra loro ma tutti ugualmente utili al conseguimento degli obiettivi indicati dal Protocollo”.