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I ramarri, cosiddetti per il colore verde delle divise, del Pordenone calcio, sebbene da anni vedano sfumare per un soffio l’approdo il serie B, si vedono costretti a giocare in un campo di calcio definibile quantomeno anacronistico. Stadio Ottavio Bottecchia, ancor più famoso come Velodromo Ottavio Bottecchia, risale al primo dopo guerra ed è stato inaugurato nel 1926. Ha circa 3.000 posti a sedere e solo una minima parte sono al coperto.
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Onestamente sembra il campo sportivo di un paesino, anzi ci sono diverse piccole località, anche nella nostra regione, che vantano strutture ben più grandi e moderne, senza nemmeno una squadra di calcio dilettantistica. Per fare un esempio, lo stadio di Fontanafredda che sarà oggetto dei lavori, attualmente è già migliore del Bottecchia. Si trova in una zona dove non ci saranno problemi a costruire i parcheggi, vicino alla Pontebbana e a dieci minuti (7 chilometri) dal centro del capoluogo.
Lo stadio Ottavio Bottecchia è uno stadio calcistico e velodromo della città di Pordenone. Ospita le gare interne del Pordenone Calcio, oltre a competizioni di ciclismo su pista nazionali e internazionali e potrà essere utile per tantissimi altri sport che oggi sono vincolati all’attività calcistica. Finalmente sembra siano pronti per il grande passo, dalla Regione finalmente è arrivato l’ok per la ristrutturazione dello Stadio “Omero Tognon” di Fontanafredda.
Lo Stadio Tognon di Fontanafredda è già costituito da una tribuna centrale semicoperta, da due curve scoperte e da un’altra tribuna laterale, per un totale di 3295 posti a sedere. Accanto allo stadio Tognon vi sono già un altro campo in erba e un altro campo che nelle intenzioni del progetto sarà convertito in erba sintetica. La Piscina, il palazzetto dello sport, il tennis club e ampi spazi verdi, consentono già ora di praticare quasi tutti gli sport come il rugby, pallacanestro pallavolo, danza, nuoto etc…
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La necessità di abbandonare l’attuale impianto di Pordenone, l’Ottavio Bottecchia, è dovuta proprio alla presenza del velodromo, presente all’interno della struttura e utile per il ciclismo su pista. In questo momento il tempo stringe giacché sia Lega Pro, sia la Serie B hanno imposto che, entro il questo campionato, tutti gli impianti debbano essere senza velodromo e senza pista d’atletica. La dimensione del campo non rispetta i parametri del calcio professionistico e praticamente entro l’inizio dell’estate dovranno trovare una soluzione alternativa.
Lungimiranza vorrebbe che, una volta che si devono fare i lavori, fossero fatti per bene, senza risparmiare troppo, pensando alle opportunità che lo sport potrebbe offrire disponendo di strutture valide, multifunzionali e capienti. Le cifre esatte della ristrutturazione per la capienza del progetto finito non sono noti al momento (il minimo per la serie B sono 5500 posti), ma a quanto si sa la spesa complessiva dovrebbe essere superiore ai quattro milioni e al momento la Regione ne ha stanziati più della metà.
Il giorno in cui il Pordenone Calcio potrà uscire per la prima volta dagli spogliatoi del Tognon e giocare una partita (ovviamente di Serie B) a Fontanafredda potrebbe essere quest’anno. I Comuni di Pordenone e Fontanafredda si sono accordati per far partire la progettazione definitiva ed esecutiva dei lavori con urgenza, dato l’ultimatum per l’utilizzo della struttura pordenonese.
Il Pordenone Calcio in questo momento è in testa alla classifica, dopo che per anni ha partecipato ai play-off. Con le regole in vigore, la squadra che finisce il campionato in testa è automaticamente promossa, mentre le prime nove dei tre gironi, si giocano l’ultimo posto a disposizione per andare in Serie B con incontri diretti a livello nazionale.
Assolutamente fantastico lo sforzo e la passione dei ramarri tifosi che con grande attaccamento si presentano puntualmente allo stadio, nonostante le trasmissioni televisive degli incontri mandate in onda da Raisport o Sportitalia.
Marco Mascioli