Dal 2 al 4 luglio Udine ha ospitato la diciannovesima tappa della nuova edizione del tour dell’AIOM FRIULI VENEZIA GIULIA facendo diventare per tre giorni Udine capitale della lotta contro i tumori. Occasione per dibattere sui dati che fotografano la situazione
Ogni anno nella provincia di Udine vi sono circa 3.790 nuove diagnosi di tumore (2.035 uomini e 1.755 donne ogni anno nel triennio 2008-2010). “Almeno un terzo delle diagnosi potrebbe essere evitato seguendo un corretto stile di vita – spiega Gianpiero Fasola, Direttore del Dipartimento di Oncologia di Udine -.
In Friuli Venezia Giulia nel 2017 sono stati stimati 9.000 nuovi casi di tumore (4.750 uomini e 4.250 donne); la sopravvivenza relativa per tutti i tumori a 5 anni dalla diagnosi è aumentata dal 54,5% degli uomini e 58,3% delle donne con diagnosi negli anni 2000-2004, fino al 60,8% per gli uomini e al 61,4% per le donne con diagnosi nel periodo 2007- 2010. oggi possiamo fare molto per la prevenzione , seguendo stili di vita corretti e partecipando agli screening. Abbiamo anche a disposizione nuovi strumenti per la cura e questo fa aumentare il numero di persone che si rivolgono alle Strutture di Oncologia e, più in generale, al Servizio Sanitario Regionale ed ai Servizi sociali. Il cancro sta diventando una patologia cronica: risente delle misure di prevenzione ma richiederà un grande impegno in termini di risorse anche per continuare ad assicurare a tutti il diritto alle cure e ad una corretta presa in carico del problema”.
Secondo il Report del sistema di sorveglianza PASSI 2014-2017, in Friuli Venezia Giulia il 20,8% degli abitanti è sedentario (33,6% Italia), il 31,3% è in sovrappeso (31,7% Italia) e il 10,8% obeso (10,7%). I fumatori sono il 25,4% della popolazione (26% in Italia). Preoccupa il consumo a maggior rischio di alcol (per quantità o modalità di assunzione) che interessa il 28,1% della popolazione, nettamente superiore alla media italiana (17%). Le cinque neoplasie più frequenti nella Regione sono quelle del colon-retto (1.400 nuovi casi nel 2017), mammella (1.250), prostata (950), polmone (900) e melanoma (400).
CANCRO E SIGARETTA
“Il fumo di sigaretta è il principale fattore di rischio oncologico – afferma Lucia Fratino del Dipartimento di Oncologia Medica al CRO di Aviano e coordinatore AIOM Friuli Venezia Giulia -. Più di centomila casi di tumore ogni anno in Italia sono dovuti proprio alle sigarette. Numeri che ricordano quelli di un’epidemia.
Il fumo di sigaretta causa l’85-90% dei tumori al polmone, il 75% dei tumori testa e collo (in particolare laringe e faringe), il 25-30% dei tumori del pancreas. Evidente è l’impatto delle bionde anche nel causare il cancro della vescica, uno dei più frequenti nella nostra Regione con il 50-65% dei casi riconducibili a questa dipendenza fra gli uomini e il 20-30% fra le donne.
Il fumo inoltre aumenta del 50% la probabilità di sviluppare una neoplasia del rene e fino a 10 volte una neoplasia all’esofago.
L’ATTIVITA’ FISICA
Un ruolo fondamentale nella prevenzione primaria è svolto anche dall’attività fisica. È dimostrato che il 20% del totale dei tumori è causato proprio dalla sedentarietà. Da qui l’importanza delle campagne di sensibilizzazione come questo Festival”.
Il 61% dei residenti in Friuli Venezia Giulia (60,8% uomini e 61,4% donne) che si ammala di tumore è vivo a cinque anni dalla diagnosi. Questo dato di sopravvivenza è considerato un successo delle capacità di diagnosi sempre più tempestive e di strumenti di cura sempre più efficaci disponibili. Oltre agli stili di vita corretti, anche l’adesione agli esami agli screening è fondamentale nella lotta al cancro e nel miglioramento delle percentuali di sopravvivenza.
Secondo il Report 2014-2015 “Qualità e monitoraggio dei programmi regionali di screening oncologico in Friuli Venezia Giulia”, a Udine l’adesione agli screening di popolazione è in linea con la media regionale nel 2015: il 57,9% delle donne residenti nella Provincia ha eseguito la mammografia (60,2% Friuli Venezia Giulia), esame indispensabile per individuare in fase iniziale il tumore del seno, il 53,2% ha aderito al programma di screening cervicale (Pap test) per la diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero (59,4% Friuli Venezia Giulia) e il 60% dei cittadini si è sottoposto al test per la ricerca del sangue occulto nelle feci per individuare in fase precoce il tumore del colon retto (60,3% Friuli Venezia Giulia). “L’impegno di tutti noi – spiega Lucia Fratino, anche con manifestazioni come il Festival, è che queste percentuali aumentino”.
“In Italia nel 2017 sono stati stimati poco più di 369.000 nuovi casi di tumore – sottolinea Stefania Gori, Presidente nazionale AIOM e Direttore dipartimento oncologico, IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria – Negrar -. Oggi non possiamo più parlare di male incurabile perché accanto alle armi tradizionali (chirurgia, radioterapia e chemioterapia) abbiamo a disposizione terapie innovative molto efficaci come le terapie a bersaglio molecolare e l’immunoterapia che permettono di migliorare la sopravvivenza a lungo termine con una buona qualità di vita.
Grazie alla diagnosi precoce e alle nuove armi, in Italia il 60% dei pazienti sconfigge la malattia. Il sistema sanitario deve saper rispondere alle esigenze di salute di questi cittadini, che spaziano dalla riabilitazione al ritorno alla vita attiva, agli affetti e al lavoro”.