31/01/2025

Questo era il motto che, da quando l’allora tenente SAIA prese le redini della Sezione Relazioni Esterne e Comunicazione, dipingeva l’operato degli uomini delle pubbliche relazioni delle Frecce Tricolori.
L’aveva inventato lui il motto, riferendosi al fatto che noi dovevamo organizzare precedentemente qualsiasi evento, arrivare prima per verificare e gestire tutto e alla fine, dopo che tutti se n’erano andati, dovevamo ancora lavorare per recuperare il materiale e controllare di non dimenticare nulla. Che si trattasse di una manifestazione aerea con migliaia di spettatori o un’intervista al comandante, lui, con i suoi uomini, era sempre l’ultimo a lasciare “il luogo della cerimonia”.

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Arrivato in Friuli giovanissimo nel 1998 (26 anni), ci vollero diversi mesi prima che il suo predecessore Riccardo Rinaldi ritenesse sufficiente il passaggio di consegne (forse non voleva andarsene dalla PAN….). Solo l’anno successivo iniziò ad essere la “voce” delle Frecce Tricolori, con quel suo modo diverso di descrivere le evoluzioni. Era diretto, schietto, sapeva coinvolgere il pubblico preannunciando le manovre e suggerendo quando scattare le foto più suggestive. Un linguaggio semplice, comprensibile a tutti, mai sentito in ambito militare.
Era così appassionato del suo lavoro che trascorreva intere nottate per farsi tradurre, nelle lingue dei Paesi che ospitavano le manifestazioni, per avere la certezza che la descrizione, le sue parole, non venissero travisate. Non lasciava nulla al caso. Ha portato la Pattuglia Acrobatica Nazionale nel terzo millennio, grazie al suo personale approccio amichevole e concretamente disponibile con chiunque.
ern SAIAIn occasione della cerimonia per l’anniversario della liberazione a Iutizzo di Codroipo (UD), dopo la celebrazione della santa messa, il sindaco del capoluogo del Medio Friuli Fabio Marchetti ha voluto ricordare la figura del Ten. Colonnello Andrea Saia che ha lasciato tutti sgomenti morendo a 45 anni appena compiuti. In tredici anni Saia aveva stretto relazioni con tutti e impegnandosi in prima persona cercava di esaudire le richieste di tutti, politici compresi, sia a livello comunale, provinciale o regionale e questo ha consentito di stringere relazioni proficue a livello locale.

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Dopo aver espresso la speranza che dopo settantadue anni finiscano le diatribe sulle attribuzioni del significato della celebrazione del 25 aprile, consentendo un giusto tributo ai connazionali che hanno perso la vita per consentire la liberazione dell’Italia, Fabio Marchetti ha ricordato anche i militari dell’esercito che da Codroipo oggi assicurano la pace in patria e all’estero. Sono centinaia i Bianchi Lancieri impegnati a Milano per l’operazione strade sicure e con l’operazione “Leonte 21” in Libano, a Shama, Al-Mansouri e due piccole basi avanzate a sud, al confine con Israele, che sta terminando proprio in questi giorni.
Marco Mascioli

NDR L’articolo assume un valore particolare che va oltre la cronaca, perchè nostro collega Marco Mascioli fu per anni addetto alle relazioni pubbliche delle Frecce Tricolori e stretto collaboratore di Andrea Saia.

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