Secondo le stime di Vienna, in particolare della ministra dell’interno austriaca Johanna Mikl-Leitner, il numero dei migranti che attraverso il Mediterraneo raggiungono l’Italia potrebbe arrivare a 300 mila. “Lungo questa rotta non arrivano siriani, in Europa, ma soprattutto persone dal Nord Africa, che non hanno diritto all’asilo”, aggiunge. “L’Italia non può contare sul fatto che il Brennero resti aperto, se si arriva a flussi incontrollati di migranti”, ha aggiunto il ministro.
“Come fatto coi Paesi della rotta balcanica, Slovenia, Croazia e Macedonia, vogliamo informare anche l’Italia delle misure che intraprenderemo, se vi sarà un flusso incontrollato di migranti dall’Italia all’Austria, ha concluso in riferimento alla chiusura del Brennero. Massima l’attenzione in Fvg e per la presidente Debora Serracchiani “la chiusura del Brennero o di qualunque confine interno della Ue non è una soluzione al problema dei flussi di richiedenti asilo, darebbe una spallata alla coesione europea e in più sarebbe un autentico disastro economico per Austria e Italia. Spero prevalgano valutazioni più lungimiranti, a Vienna e nelle altre capitali. Siamo sempre stati solidali con quei Paesi come l’Austria o la Slovenia – ha aggiunto Serracchiani – che nei mesi scorsi hanno dovuto subire una pressione sproporzionata rispetto alle loro dimensioni.
Anche per questo l’Italia e il Friuli Venezia Giulia in particolare hanno chiesto che fossero adeguate le regole d’ingresso e coinvolta l’intera Unione, anche promuovendo politiche che contenessero le partenze. “La nostra regione non è al momento toccata da flussi fuori dalla norma, un certo numero di migranti illegali è stato anche respinto verso l’Austria e non sono all’orizzonte attraversamenti in massa delle nostre frontiere. Il ministro Alfano sarà sicuramente interprete anche della preoccupazione del Friuli Venezia Giulia – ha concluso – per un eventuale rialzarsi delle barriere confinarie”.