31/01/2025

Sono 77 i medici in Friuli presenti nell’apposito Registro istituito dall’Ordine dei medici della provincia di Udine che include i professionisti delle cosiddette medicine alternative: omeopatia, fitoterapia e agopuntura.

Si deve sgombrare il campo però subito da una possibile incomprensione: il medico che non è iscritto nel Registro può comunque somministrare omeopatia, fitoterapia ed eseguire l’agopuntura perché sono considerati atti medici. Il Registro ha una funzione puramente conoscitiva e l’iscrizione non ha valore di titolo abilitante. Il Registro infatti è nato nell’ottica di contrastare l’abuso della professione medica. I criteri che regolamentano l’iter per entrare a far parte del Registro sono stati definiti dalla Federazione nazionale degli Ordini.

Tutto è normato dall’Accordo Stato-Regioni del 7 febbraio 2013 in tema di formazione dei medici chirurghi ed odontoiatri che praticano l’omeopatia, la fitoterapia e l’agopuntura. L’Ordine di Udine, fino al 3 febbraio 2016 ha iscritto i medici che avevano seguito un corso formativo secondo i dettami stabiliti dalla fase transitoria al termine della quale, come previsto dall’Accordo, avrebbe dovuto intervenire la Regione per il riconoscimento degli Enti accreditati. Questo passaggio però non è stato adempiuto in quanto la Regione FVG non ha ancora legiferato, creando così un vuoto e una situazione di stallo che prosegue.

Come recita l’Accordo, per tutte le discipline ammesse si tratta di “atto sanitario”. Le medicine alternative riconosciute “sono oggetto di attività riservata perché di esclusiva competenza e responsabilità professionale del medico chirurgo, dell’odontoiatra, del medico veterinario e del farmacista, ciascuno per le proprie competenze”.

Il Presidente dell’Ordine dei Medici di Udine, Maurizio Rocco, mette in guardia però dalle interpretazioni univoche e dichiara: “Le medicine alternative, omeopatia inclusa, sono sempre subordinate alle indicazioni cliniche che non possono mai essere indipendenti dalla medicina ufficiale”.

Nessun ostracismo contro l’omeopatia, ma bisogna conoscerne i limiti come pure le eventuali interferenze con la medicina tradizionale: “Certe terapie si possono predisporre con le terapie alternative – prosegue il Presidente Rocco – , però non possono mai soppiantare quelle ufficiali, soprattutto quando dobbiamo trattare patologie gravi e ad esito potenzialmente infausto o a decorso degenerativo”.

Il Presidente Rocco tiene a sottolineare, come suggerimento generale alla popolazione, che le medicine alternative sono una sorta di medicina del benessere che potrebbe avere effetto soprattutto come prevenzione e come metodologia per indurre uno stato psico-fisico migliorativo.

E’ necessario – ricorda Rocco – inoltre acquisire sempre il consenso informato del paziente il quale deve chiaramente essere messo al corrente che ricorrendo alle medicine alternative, rinuncia a sottoporsi a terapie scientificamente fondate e di consolidata efficacia.

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