Il sistema delle imprese friulane paga dazio alla lunga crisi, che coinvolge tutti i settori dell’economia. I dati Movimprese appena diffusi dall’Unioncamere nazionale, elaborati dal Centro studi della Cciaa udinese, registrano, nel corso del 2014 in provincia, la nascita di 2.556 imprese, mentre dal Registro se ne sono cancellate 3.310: il saldo è negativo di 754 imprese (ed è negativo di poco più di mille unità a livello di Fvg). Il tasso di cancellazione resta sostanzialmente stabile, attorno al 6,3%, mentre si registra un drastico calo delle nuove iscrizioni, che nell’arco degli ultimi 15 anni raggiungono un minimo storico. Rimane significativa la quota di aperture fallimentari: nel 2014, sono state aperte 95 procedure, seppure in calo dell’8,7% rispetto al 2013. Nel 2014, inoltre, sono state presentate 810 domande di scioglimento e liquidazione, un valore più alto del 10% di quello osservato nell’anno precedente. La riduzione delle imprese attive riguarda quasi tutti i settori di attività economica, a eccezione dei servizi all’ospitalità e alle persone. I settori più colpiti sono l’edilizia, che ha perso in un anno 142 imprese attive, il commercio, che ne ha perse 134, e l’industria manifatturiera con -70.