Sbarca a Gorizia l’esposizione delle opere finaliste e premiate nell’ambito del 15° Concorso internazionale di design Trieste Contemporanea Seats of Understanding: la mostra sarà allestita da sabato 31 agosto a giovedì 12 settembre nelle vetrine della Sala Dora Bassi di via Garibaldi. Ai partecipanti al concorso di idee è stato chiesto di concepire un oggetto di arredo urbano e potenzialmente iconico: un’installazione di posti a sedere, come una panchina funzionale, da collocare sia a Nova Gorica che a Gorizia, che rappresenti i significati simbolici legati al luogo storico di entrambe le città. Sabato 31 alle 18, nella Sala Bianca del Municipio, sarà proposta una conversazione di presentazione del concorso e del catalogo. Interverranno l’assessore comunale Sarah Filisetti, Nicla Indrigo di ADI – Associazione per il Disegno Industriale, Barbara Fabro dell’Iniziativa Centro Europea, Drini Berati, vincitore del Premio InCE; Giuliana Carbi Jesurun e Alice Debianchi di Trieste Contemporanea. Successivamente, alle 19, sarà inaugurata la mostra.
Il concorso, fondato nel 1999 dallo studioso italiano di estetica e di design Gillo Dorfles con l’obiettivo di mostrare i progetti di design più originali prodotti dai paesi dell’Europa centro orientale, è stato promosso dal Comitato Trieste Contemporanea. La cerimonia di premiazione si è tenuta allo Studio Tommaseo di Trieste a fine giugno e in concomitanza si è inaugurata la mostra conclusiva del concorso. L’iniziativa è organizzata con il sostegno della Regione e sotto l’egida di GO! 2025, con il patrocinio dell’Iniziativa Centro Europea, dell’ADI – Associazione per il Disegno Industriale, del Comune di Gorizia e del Comune di Nova Gorica. Sono stati offerti supporto ai premi dall’Iniziativa Centro Europea dalla Fondazione Kathleen Foreman Casali di Trieste e dalla Fondazione BEBA di Venezia e collaborazione organizzativa dal MAO – Museo di Architettura e Design di Lubiana, dal KCB – Centro Culturale di Belgrado e dallo Studio Tommaseo di Trieste.
Quattro i premi dell’edizione 2024 – per un ammontare complessivo di € 10.000 – decisi dalla giuria internazionale formata da Giuliana Carbi Jesurun (Trieste Contemporanea), Barbara Fabro (Iniziativa Centro Europea), Nicla Indrigo (ADI – Associazione per il Disegno Industriale), Giulio Polita (architetto e storico dell’architettura), con presidente Maja Vardjan (MAO – Museo di Architettura e Design di Lubiana).
Linda Baissero (Croazia): Premio BEBA (€ 1.000) per la più più giovane partecipante selezionata. Il suo progetto “Flumen” si ispira ai due ponti ferroviari di Nova Gorica e Gorizia, Solkanski Most e Ponte Ferroviario, che attraversano il fiume Soča/Isonzo collegando le due città. L’arredo urbano progettato è una panchina che unisce i due ponti per rappresentare l’unione delle due città.
Paola Pisani (Italia): nuovo Premio Fondazione Kathleen Foreman Casali (€ 2.000), per il miglior progetto proveniente da designer nati a Trieste. “Seidenstrasse” è ispirato alla gelsibachicoltura, attività tradizionale di Nova Gorica e Gorizia che storicamente ha reso le due città un punto di riferimento per la produzione e la lavorazione della seta. La sua “Seidenstrasse” – ovvero via della Seta – evoca la forma di un bozzolo, luogo per antonomasia della metamorfosi, mutato in uno spazio di comunità.
Drini Berati (Albania): Premio InCE per il miglior progetto proveniente da uno dei Paesi che aderiscono all’Iniziativa Centro Europea e che non sono membri della Comunità Europea. Nella seduta “The Weaver’s Seat” l’impiego della pietra calcarea locale richiama il comune passato austro-ungarico mentre la scelta del faggio evoca l’eleganza dell’epoca Biedermeier. La forma curvilinea rispecchia invece il flusso del fiume Isonzo e simboleggia i destini intrecciati delle due città.
Slavko Petek e Dora Mihinjač (Croazia): Premio Gillo Dorfles / Primo Premio Trieste Contemporanea per il miglior design della quindicesima edizione del concorso. “Go sit” è formata da una serie di tubi metallici che rappresentano il confine che divide le due città e la ferrovia che le attraversa. La seduta ha una forma continua confortevole, ma ha una forte presenza visiva nello spazio. La panchina è fatta per essere usata da entrambi i lati, mettendo in evidenza le due città e il loro rapporto simbiotico.
In mostra ci saranno inoltre gli 11 progetti dei finalisti selezionati dalla giuria:
Ongo!ng – gruppo Cristiano Antonutti e Matteo Mizzaro (Italia)
Idem – Davide Benvenuti (Italia)
Progetto senza titolo – Azzurra Brugiotti (Italia)
Stela – Denny Candotto (Italia)
Dialogue – Cristian De Marchi (Italia)
The traveller’s stone – Doris Forsthuber-Miedaner (Austria)
Better together – gruppo Mateusz Góra e Agata Gryszkiewicz (Polonia)
Concrete Connection – gruppo Jurij Ličen e Taole Chen (Slovenia/Austria)
Beyond the Ghost Wall – gruppo Federico Morescalchi e Leonardo Pilati (Italia)
Balance-Boards – Karol Murlak (Polonia)
Rolling seats for understanding” – Paul Rajakovics (Austria)