Apre ufficialmente i battenti oggi la mostra fotografica “Arturo Malignani. Con il futuro negli occhi”, attesa esposizione realizzata nelle Gallerie del Progetto di Palazzo Morpurgo dai Civici Musei del Comune di Udine. Un lavoro che propone, per la prima volta, 130 lastre stereoscopiche appartenenti agli eredi Malignani: scatti originali dell’inventore Arturo Malignani, sinora inediti. Una mostra che Udine dedica a 150 dalla nascita del genio friulano che vendette a Thomas Alva Edison il suo “metodo per la produzione del vuoto chimico industriale della lampada ad incandescenza” contribuendo così a “illuminare il mondo”. Testimoniano viaggi personali – e privati – tra capitali europee come Parigi e Berlino e paesaggi alpini suggestivi. Momenti di gite in famiglia e con gli amici. Scatti eseguiti nel decennio 1904/1914 prima della Prima Guerra Mondiale. “Arturo Malignani. Con il futuro negli occhi. (ritratto privato)” è una mostra itinerante ed internazionale, che ha come punto d’origine l’esposizione a Udine a Palazzo Morpurgo, nei due spazi al piano terra per i quali è stata progettata. Il visitatore entrerà in una dimensione privata e raccolta, attraverso lo spazio volutamente esiguo a disposizione con cui parteciperà al viaggio attraverso gli occhi di Arturo Malignani, “costruttore del futuro”. Dopo un piccolo percorso a tema osservando le stereografie selezionate dai curatori per questa esposizione udinese, si entra nel piccolo viaggio 3D della terza dimensione, attraverso la “Wunderkammer” della seconda sala e gli effetti speciali ottenuti dall’azienda RtView con i visori stereoscopici. Alle pareti corrono due video, due brevi racconti inediti e originali. Uno specialissimo, dove Elena Commessatti crea un percorso narrativo attraverso gli oggetti di Casa Malignani, nel “giardino segreto” dell’inventore, attraverso la regia di Vittoria Malignani, trisnipote dell’inventore, che insieme a Giacomo Giraldi, incastona le parole del padre Federico, in un montaggio commovente che è il saluto della famiglia al proprio antenato. L’altro, un breve racconto per immagini, è invece il percorso narrativo attraverso le carte d’archivio recuperate nel tempo per decrittare l’eclettismo del genio Malignani. E così parlano tutti i brevetti conservati e finalmente visibili e i progetti delle centraline idroelettriche nei salti d’acqua udinesi, le foto in bianco e nero dei Civici Musei e le cartes de visite familiari e inedite di un Malignani giovane uomo, immortalato secondo le abitudini da grande atelier fotografico. La mostra resterà aperta fino al 17 gennaio 2016.