Uccisa a coltellate. E’ finita tragicamente la vita della trentaduenne Aurelia Laurenti. A costituirsi in questura a Pordenone, poche ore dopo e con le mani ancora insanguinate il compagno Giuseppe Forniciti, 33 anni, infermiere . IL femminicidio si è consumato nell’abitazione della coppia, a Roveredo in Piano, mentre i due figli di 8 e 3 anni dormivano nella loro cameretta. Pare che l’azione violenta si sia scatenata a seguito di un litigio, l’ennesimo, secondo alcune testimanianze, mentre per altri la coppia non sembrava restituire segnali di evidenti disagi. L’uomo è stato posto in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato. L’avvocatessa Rosanna Rovere, già presidente dell’Ordine degli avvocati della provincia di Pordenone, che il presunto omicida della compagna a Roveredo in Piano aveva scelto a proprio difensore, ha rinunciato all’incarico, dichiarando essere incompatibile con il suo impegno a tutela dei diritti delle donne.
Dal mondo istituzionale e sindaca diversi i commenti e lo sgomento per il fatto accaduto.
“Con orrore e costernazione crescente aggiungiamo un’altra vittima di questa barbarie quotidiana che, subdola, striscia nelle case, nelle famiglie, anche nei piccoli comuni, nelle comunità che grazie alla prossimità si potrebbero pensare immuni” – ha affermato il governatore del Friuli Venezia Giulia – “Questo sacrificio ci deve ricordare che contro la violenza sulle donne non basta un convegno organizzato il il 25 novembre o un fiore regalato l’8 marzo, ma occorre mettere in campo le armi potenti dell’educazione e della cultura del rispetto e, come rappresentanti delle istituzioni, quelle normative che consentano sanzioni tempestive e severe contro i carnefici, misure di sostegno per le donne, per rafforzare la loro indipendenza economica e dare loro supporto nella cura familiare, per consentire che i centri antiviolenza siano efficaci approdi per chi è già caduta nel vortice dell’orrore”. ” Non è più possibile sottovalutare questa emergenza, che in periodo di pandemia, si rafforza – ha concluso Fedriga – facendo diventare la casa, il luogo che per ogni persona dovrebbe rappresentare la sicurezza e la tranquillità, un luogo di orrore e di morte”.
Quando fatti così tragici, come l’omicidio di una giovane madre come Aurelia avvenuto a Roveredo in Piano per mano del marito, ci toccano così da vicino proprio perché consumati nel cuore della nostra regione, oltre ai sentimenti di vicinanza e solidarietà verso i figli, familiari e le persone che vengono colpite negli affetti più profondi da questa tragedia, viene spontaneo interrogarci – scrive in una nota la CISL FVG – cosa sia cambiato nella nostra società, cosa potevamo fare e non abbiamo fatto ed il perché a pagare con la propria vita è sempre la donna. E’ evidente che siamo di fronte ad un’emergenza sociale gravissima, della cui gravità non c’è piena consapevolezza neppure nella nostra comunità – presegue la nota – Ormai non basta più solo condannare i fatti di violenza su donne e minori!
Come Cisl FVG riteniamo che per combattere e debellare questo raccapricciante fenomeno dobbiamo lavorare su nuove e diverse strategie educative, partendo innanzitutto dalle scuole e dall’insegnamento della tolleranza, del rispetto dell’altro, ma serve anche imparare la consapevolezza di sé, dei propri limiti e delle proprie eventuali difficoltà. Scuola e famiglia devono muoversi ed agire assieme. Alle giovani generazioni deve essere trasmesso che la fine di una relazione affettiva non è un fallimento, ma qualcosa che può succedere e che si supera.
Sono gli uomini che devono cambiare “comportamento e approccio”, perché se è vero che la donna si è evoluta uscendo negli anni dalle “mura domestiche”, è altrettanto vero che serve un’evoluzione negli uomini, perché la vita non è nulla di fermo e statico ma una continua evoluzione, che nella sua trasformazione deve però sempre tener presente del valore della persona. Sembrerà paradossale, ma serve progettare ed attuare un supporto specifico verso l’uomo fragile, fautore della violenza.
Anche sul posto di lavoro è di fondamentale importanza il rispetto della persona. La CISL è da tempo vicina alle donne, con propri sportelli, per raccogliere segnalazioni in caso di violenza psicologica e/o mobbing. Aiutare le donne significa fare rete studiando contromisure adeguate a fermare il fenomeno della violenza.
” Il fatto che questa violenza avvenga proprio il giorno successivo alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, fa sentire impotenti. Così, tuttavia, non deve essere”. “La gravità della situazione – aggiunge Honsell – è ulteriormente preoccupante in un periodo come questo durante il quale il confinamento obbligatorio, dovuto alle misure antivirus, porta a meno denunce ma a un numero maggiore di segnalazioni ai numeri telefonici antiviolenza”. “Sento quindi di dover lanciare un appello ai media e a tutti coloro che si occupano di comunicazione – prosegue il consigliere – per uno sforzo straordinario volto non solo a condannare questi episodi tremendi, ma anche e soprattutto a sottolineare periodicamente tutte le misure preventive di contrasto alla violenza e di early warning”. “Inoltre, va posta un’attenzione speciale ai messaggi, spesso impliciti, che un certo tipo di comunicazione trasmette e che vede la donna – conclude Honsell – come un oggetto da possedere nel rapporto di coppia, invece che un altro essere umano”.
L’assessora del comune di Pordenone Guglielmina Cucci sottolinea che “…ogni uccisione manda un segnale agli altri uomini che questo è un modo possibile di agire. Non ci interessa se poi si costituiscono, non ci interessa il movente. Si tratta di un delitto generato dalla volontà dell’assassino di uccidere, per il quale non esiste giustificazione, nè circostanza alcuna. Oggi una giovane donna non c’è più e due bambini sono orfani”.
“Siamo sgomenti e abbiamo difficoltà a trovare le parole per commentare la notizia di quanto accaduto a Roveredo in Piano, scena di un femminicidio agghiacciante”. Queste le parole con cui Dusy Marcolin esprime il pensiero di tutte le componenti della Commissione regionale pari opportunità uomo/donna (Crpo Fvg) alla notizia dell’ennesimo femminicidio, questa volta accaduto in Friuli Venezia Giulia.
“E’ particolarmente devastante che ciò si registri appena il giorno dopo la celebrazione del 25 novembre quale Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, nella quale -sottolinea la presidente Dusy Marcolin anche a nome di tutte le componenti della Commissione regionale pari opportunità uomo/donna (Crpo Fvg) – ci siamo espressi unanimemente sulla necessità di impegnarci al massimo per contrastarla. Il periodo di lockdown ha esacerbato situazioni già compromesse e difficili. “Esortiamo le donne a rivolgersi ai centri dedicati e diffusi in tutto il territorio regionale, alle Forze dell’ordine, al proprio medico di famiglia. Dobbiamo far emergere il più possibile le situazioni di potenziale pericolo”, è la sua riflessione finale.