In una lettera aperta agli islamici lo scrittore , poeta e saggista marocchino, Tahar Ben Jelloun a chiare lettere richiama i musulmani alla vigilanza a 360 gradi…perché scendano nelle piazze per denunciare a voce alta coloro che pretendono di appartenere a questa nostra casa (L’Islam), ma che hanno deciso di ricostruirla su basi di esclusione e fanatismo. Per questo si danno all’assassinio di innocenti. Un’aberrazione, una crudeltà che nessuna religione permette. Ora che è superata una linea rossa, quella entrare nella chiesa e sgozzare un anziano un anziano, un prete…indignarsi ancora una volta e ripetere che “questo non è l’Islam” non è più sufficiente, sottoliena Tahar Ben Jelloun….dobbiamo denunciare chi tra noi è tentato da questa criminale avventura. Non è delazione, ma al contrario un atto di coraggio, per garantire la sicurezza a tutti…. dobbiamo reagire. Non abbiamo il diritto di lasciar fare questi criminali, se decidono che la loro vita non ha più importanza e la offrono a Daesh. Altrimenti non ci resterà altro che fare le valigie e tornare al Paese natale.
Questo scrive Jelloun…ed è una strada necessaria da percorrere nel tempo più breve possibile. Non ci saranno polizie ed eserciti in grado di fermare questa forma di terrore, a meno che tutti no non siano costretti a pagare un tributo altissimo in termini di libertà e civiltà. Se l’invito di Jelloun non verrà raccolto tanto altro sangue innocente scorrerà, alimentato da uno stato di follia (spesso individuale) che amalgama mitomania, emulazione, disattamento, emarginazione e radicalizzazione.
L’articolo di Tahar Ben Jelloun è apparso sulle pagine di Repubblica on line, tradotto da Elisabetta Horvat, e lo rilanciamo per la lettura
http://www.repubblica.it/esteri/2016/07/27/news/ben_jelloun_appello_a_musulmani-144881300/?rss