10/02/2025

Di Marco Mascioli

Se c’è un valore che unisce tutta l’Italia quando ci sono le urne (di qualsiasi genere), è quello relativo all’astensionismo. Probabilmente generato dall’atavica e incrementale mancanza di fiducia nei confronti di tutta la politica in generale. Un tempo c’erano i partitini che, non avendo alcuna speranza, invitavano a non andare a votare, così da poter annoverare tra i loro affezionati percentuali a due cifre (riferendosi agli astenuti). Oggi forse hanno cambiato idea, ma con le leggi elettorali in vigore che consentono a tutti di candidarsi, seppur sapendo di non aver alcuna speranza, ma solamente per rompere le uova nel paniere a chi, nei Comuni superiori a 15.000 residenti, dovrà andare al ballottaggio perché, come nel caso di Trieste, con una scheda composta da dieci candidature non è pensabile che qualcuno ottenga oltre il 50% dei voti. Così si dovrà ripetere la manfrina delle urne aperte il 17 e 18 ottobre prossimi, con le scuole chiuse (perché quasi tutti i seggi sono all’interno degli istituti scolastici, dopo aver trascorso un paio d’anni di problemi causa Covid.

Torneranno alle urne i cittadini di Trieste e San Vito al Tagliamento (PN), mentre a Pordenone e Cordenons (PN) non è cambiato nulla, avendo confermato i Sindaci uscenti. Nella scheda abbiamo riportato tutti i risultati al termine dello spoglio, con gli eletti e i rispettivi partiti e liste di riferimento.

Come sappiamo il valore dal punto di vista politico nazionale non è mai importante nelle elezioni amministrative, soprattutto nel caso di piccoli Comuni dove conta quasi esclusivamente la persona, grazie alla conoscenza diretta o indiretta. Che abbia l’appoggio di questa o di quella forza politica, quasi mai importa a nessuno. Questa è la vera forza della politica locale.

Se proprio volessimo cercare una connessione tra i risultati di tutto il Paese, ricordando che queste consultazioni elettorali amministrative hanno interessato solo 1.192 comuni (1.154 nelle 15 regioni a statuto ordinario e 38 nella regione a statuto speciale del Friuli Venezia Giulia) per un numero di elettori pari a 12.147.040 distribuiti su 14.505 sezioni, su un totale di oltre 46 milioni di italiani maggiorenni, potremmo sicuramente rilevare i risultati eclatanti del Movimento 5 Stelle in negativo e di Fratelli d’Italia in positivo rispetto al passato, mentre per gli altri partiti maggiori c’è stato il solito tira e molla tra il centro destra e il centro sinistra.

L’Italia bipolare intesa nel senso che a livello nazionale tutti i partiti con percentuali a una cifra non hanno fatto storia, mentre i gruppi di centro destra e centro sinistra sono state le uniche alternative considerate dagli elettori. Per giunta è sempre più bipolare tra i votatori e i menefreghisti che, con poche eccezioni, hanno pareggiato 1 a 1.

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