29/10/2024

Venerdì 6 e sabato 7 settembre, dalle 9.30 nell’Aula Magna del Conservatorio Tartini di Trieste, si svolgeranno i lavori del grande convegno internazionale che coinvolgerà studiosi, interpreti ed esperti da tutto il mondo per fare il punto su tanti aspetti legati all’opera del compositore e violinista di Pirano: prassi esecutiva, ideali sonori e testimonianze interpretative dell’opera tartiniana, ma anche un ampio excursus intorno agli ambienti nei quali maturò l’articolata produzione culturale, scientifica, teorica e pratico-musicale di Tartini, che fu anche fondatore della Scuola delle Nazioni a Padova, brillante riferimento per i musicisti coevi di tutta Europa.

L’iniziativa, promossa dal Conservatorio Tartini di Trieste e curata dal musicologo Paolo Da Col, project manager del convegno, è realizzata nell’ambito del progetto Interreg “tARTini: Turismo culturale all’insegna di Giuseppe Tartini – Kulturni turizem v znamenju Giuseppeja Tartinija” che vede capofila il Comune di Pirano in partnership con il Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste, l’Università di Padova, il Segretariato dell’Iniziativa Centro-Europea (InCE), la Comunità degli Italiani di Pirano, il Festival di Ljubljana. Con il curatore Paolo Da Col e con la musicologa Margherita Canale Degrassi del Conservatorio Tartini, saranno molti i relatori a convegno: La partecipazione è aperta al pubblico, info e programma: www.conts.it

«Il convegno “Il Suono di Tartini” – spiega Paolo Da Col – permetterà di presentare i risultati del

progetto Interreg “tARTini, contribuendo così alla diffusione della conoscenza del grande compositore, che fu perfetto musico, nell’accezione che gli antichi davano al termine: un compendio di competenze musicali teoriche e pratiche. Oggi lo studio sistematico della produzione e la valorizzazione rispettosa dell’opera compositiva di Tartini risultano ancora lacunosi. Per questo abbiamo puntato, attraverso il convegno, a recuperare gli organici del periodo, le modalita` costruttive degli strumenti dell’epoca, i materiali di cui erano fatti, il tipo di sonorita`, il loro timbro, per offrire, attraverso le modalita` esecutive, interpretative ed espressive della musica del periodo, la ricostruzione di quell’universo sonoro. Elementi che il Conservatorio Tartini riunirà e renderà fruibili, anche a livello digitale, in sinergia con il “Centro di documentazione e studi tartiniani Bruno e Michele Polli”».

Il convegno sarà integrato dal concerto nella Sala Ridotto del Teatro Verdi, che vedrà protagonista l’Orchestra barocca dei Conservatori italiani composta da 26 elementi, affiancata dai tutors e solisti Enrico Gatti e Marie Rouquié violino, Gaetano Nasillo violoncello, Marcello Gatti flauto traversiere. “Giuseppe Tartini e la Musica secondo Natura” titola il concerto che, nel progetto dei quattro solisti, rende omaggio al Tartini didatta. Il progetto orchestrale ci guiderà alla scoperta dei concerti che il Maestro delle Nazioni ha composto in massima parte per le esecuzioni presso la Basilica di Sant’Antonio a Padova, ma anche per occasioni di più intima e riservata natura. L’ingresso è aperto e libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Il convegno “Il suono di Tartini” si focalizzerà, venerdì 6 settembre, innanzitutto sulla “Produzione del suono: strumenti ed archi al tempo di Tartini”, con relazione di Donatella Melini (Università degli Studi di Pavia).Nel corso della vita di Giuseppe Tartini gli archetti degli strumenti ad arco erano di fatto in piena evoluzione. L’iconografia musicale (dipinti, disegni, ecc.), la trattatistica (metodi di esecuzione violinistica) e i carteggi epistolari ricostruiscono la lunga strada che ha portato ad avere oggi un arco di fatto standardizzato.

Di “Giuseppe Tartini e la liuteria del suo tempo” tratterà l’esperto tedesco Johannes Loescher, mentre al “suono” di Tartini attraverso i cimeli del Conservatorio Tartini” – tra i quali spiccano due archetti e un ponticello di violino – sarà dedicato l’intervento dello studioso Antonino Airenti.

Degli strumenti ad arco al tempo di Tartini parlerà l’esperto Giovanni Lazzaro (Padova), aprendo una finestra sul know-how e l’esperienza maturata nel campo del restauro di pregiati strumenti ad arco. Si tratterà anche del Flauto traverso ai tempi di Tartini nell’Italia del Nord con Jan de Winne del Conservatorio di Bruxelles, e dell’ambiente sonoro della Basilica del Santo di Padova: Marc

Vanscheeuwijck dell’University dell’Oregon (USA) si soffermerà sulla figura di Antonio Vandini, violoncellista, amico e collega di Tartini, violoncellista di grande fama nella sua epoca, e oggi quasi sconosciuto: fu personaggio chiave in Italia per il passaggio dal violoncello barocco a quello classico.

Alfredo Bernardini, dell’Università del Mozarteum di Salisburgo, ripercorrerà invece la figura di Matteo Bissoli, il collega oboista di Tartini, al suo tempo notissimo a livello internazionale, autore di uno dei primi pezzi che innalza l’estensione dell’oboe fino al fa5. Mentre Tommaso Luison, del Conservatorio di Sassari, tratterà de “L’orchestra di Tartini”, che fu per più di 40 anni alla guida di un’orchestra in continua evoluzione nel suo ruolo di Primo Violino e Capo di Concerto della Cappella Musicale Antoniana. Sempre venerdì 6 settembre, alle 15 prenderà avvio la sessione dedicata a “L’eredità di Tartini: influenze stilistiche e prassi esecutiva”: Margherita Canale Degrassi relazionerà intorno a “Capricci e Cadenze nei Concerti di Giuseppe Tartini”, analizzando le caratteristiche tecniche, musicali e violinistiche del capriccio nei concerti del compositore. Federica Nuvoli confronterà le prassi violinistiche di Giuseppe Tartini e Domenico Dall’Oglio, mentre Daniel E. Freeman dell’Università del Minnesota Twin Cities (USA) esaminerà i Concerti per violino del praghese Josef Myslivecek come eredità musicale di Tartini. Si parlerà ancora di “Tartini, Giuseppe Valeriano Vannetti e l’ambiente violinistico di Rovereto nel Settecento” con Romano Vettori del Conservatorio di Trieste e della registrazione integrale dei concerti per violino di Giuseppe Tartini, con Federico Guglielmo del Conservatorio di Rovigo).

Sabato 7 settembre, dalle 9.30 Sergio Durante (Università degli Studi di Padova) aprirà una finestra sulla nuova edizione delle opere musicali di Giuseppe Tartini. E del catalogo tematico MerMEId delle opere di Giuseppe Tartini converseranno Alba Luksich (Trieste), Guido Viverit (Padova), Simone Olivari (Milano), Margherita Canale (Trieste). A seguire con Renato Meucci (Conservatorio di Novara) si parlerà dell’altezza del corista all’epoca di Tartini. I lavori si chiuderanno alle 11 con la Tavola rotonda presieduta da Agnese Pavanello (Basel, Musik-Akademie Basel / Schola Cantorum Basiliensis), che metterà a confronto molti illustri interpreti contemporanei di Tartini: Massimo Belli, Tommaso Luison, Alfredo Bernardini, Gaetano Nasillo, Enrico Gatti, Crtomir Šiškovic, Marcello Gatti, Marie Rouquie´, Federico Guglielmo, Marc Vanscheeuwijck, Mayumi Hirasaki, Jan de Winne.

Share Button

Comments are closed.