Il 24 maggio 1915 l’Italia entrava in guerra contro l’Impero Austro-Ungarico e la Germania e, in quel primo giorno, rimase ucciso a passo Solarie sul monte Kolovrat nel comune di Drenchia nelle valli del Natisone, colpito alla testa da una pallottola nemica l’alpino vent’enne udinese, Riccardo Giusto, primo caduto di un conflitto drammatico e sanguinoso
fatto di fango, trinceee, baionette, onore e gloria che portò la morte a 650 mila soldati italiani, di cui oggi oggi non dobbiamo perdere la memoria.
Per cento anni Riccardo Giusto è stato ricordato con una preposizione di troppo, Riccardo Di Giusto, per un errore anagrafico, che ora verrà rimediato. E a ricordare questo primo caduto, è stata presentata in prima assoluta ed in un gremito teatro Ristori a Cividale del Friuli, il 24 maggio, giorno culmine delle celebrazioni per il centenario della grande guerra, la docu-fiction “Alpino Riccardo Giusto”, prodotta dalla Crazy Horse di Marco Cainero, diretta dal regista Giovanni Cismondi con il montaggio di Elisabetta Giusti ed interpretata dall’attore fiorentino Daniele Di Stefano nei panni di Riccardo, doppiato da Andrea Collavino per la lingua friulana e dall’attore Alberto Onofrietti che interpreta Chino Ermacora, amico di Riccardo Giusto. La docufction contiene una riflessione sui conflitti dell’inviato di guerra Toni Capuozzo. Le musiche sono del compositore francese Jean-Marie Benjamin.
A coadiuvare il regista nella parte documentaristica i due storici Andrea Bavecchi e Claudio Zanier. Le patinate immagini del film,curato in ogni suo aspetto, forniscono una chiara ricostruzione delle fasi che portarono alla disfatta di Caporetto, con immagini girate esattamente nei luoghi in cui avvennero le manovre militari e rimandando
sapientemente anche scorci paesaggistici che scoprono la bellezza di valli ed alture del Natisone ancor’oggi incontaminate.
Ci sono voluti mesi di lavoro e il superamento di molte difficoltà per realizzare questa docufitcion resa possibile grazie a contributi della Regione Friuli Venezia Giulia, Fondazione Cassa di Risparmio, Banca Popolare di Cividale,Comunità Montana Torre Natisone Collio, il comune di Drenchia, GINGA srl e ad altri partner tecnici. Alla prima di Cividale, organizzata da Enzo Cainero applausi dal pubblico che affollava platea e galleria. Tra le autorità, il presidente del consiglio regionale Franco Iacop, l’europarlamentare Isabella De Monte, il sindaco di Drenchia Mario Zufferli e quello di Cividale Stefano Balloch e il consigliere regionale Roberto Novelli.
Parallelamente alla docufiction è stato pubblicato anche un libro dedicato all’lpino Riccardo Giusto.
Il progetto filmico è raccontato nel sito alpinoriccardogiusto.it. Sono previste altre proiezioni in diverse località del Friuli Venezia Giulia, nelle scuole, e si stanno prendendo accordi per passaggi su RAI e Mediaset.
A Cividale, sempre il 24 maggio è stata inagurata la mostra permanente sulla Grande Guerra , ospitata nella vecchia stazione ferroviaria che vide il passaggio, per lo più senza ritorno, di migliaia di giovani vite. Da Cividale la ferrovia che collegava Udine, proseguiva a scartamento ridotto fino a Caporetto. Di quesa parte della linea che correva lungo la valle del Natisone, sono rimaste poche tracce. Nella vecchia stazione di Cividale, visitata da moltissime persone già il primo giorno, è presente anche la ricostruzione fedele di una trincea. Una sala ospitarà un plastico con la ricoltruzione della linea ferroviaria da Udine fino a Caporetto.