26/07/2024

Si è conclusa l’edizione 2021 del Premio nazionale di Storia contemporanea Friuli Storia, con una partecipata cerimonia nella splendida cornice dell’ex Chiesa di San Francesco a Udine.

Ad aggiudicarsi l’ottava edizione del Premio è stato Jacopo Lorenzini con L’elmo di Scipio. Storie del Risorgimento in uniforme, Salerno Editrice, 2020. Il volume ha ricevuto il 46% delle preferenze da parte della giuria popolare composta da 300 lettori, provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. Ha così superato gli altri due volumi della terzina selezionata dalla giuria scientifica, ovvero Paolo Nello, Storia dell’Italia fascista, Società editrice il Mulino, 2020 (15%) e Volker Ullrich, 1945. Otto giorni a maggio. Dalla morte di Hitler alla fine del Terzo Reich. L’ultima settimana della Seconda guerra mondiale, Feltrinelli, 2020 (39%).

La serata di premiazione è stata dedicata al Risorgimento e all’identità italiana, temi al centro del saggio vincitore. L’autore, Jacopo Lorenzini, ha dialogato con l’accademico Ernesto Galli Della Loggia, spiegando al pubblico la centralità dell’esercito nella nascita dell’Italia unita. I due storici hanno incantato i presenti ripercorrendo le vite straordinarie di tre ufficiali che combatterono durante le Guerre d’Indipendenza.

«Il Premio Friuli Storia ha l’ambizione fare cultura nel vero senso della parola – ha ricordato in apertura di serata Tommaso Piffer, presidente della giuria scientifica –, cioè mettendo a disposizione delle persone gli strumenti per sviluppare una coscienza critica, a partire dalla Storia. Dal 2014 il Premio ha coinvolto 1500 lettori non addetti ai lavori, a cui è stata data l’opportunità di ricevere a casa gratuitamente i libri selezionati per la terzina finalista, per leggerli e votare il migliore».

L’assegnazione del Premio, infatti, avviene attraverso un peculiare processo di votazione in due fasi. In un primo momento, la giuria scientifica composta da Elena Aga Rossi, Roberto Chiarini, Ernesto Galli della Loggia, Paolo Pezzino, Tommaso Piffer, Silvio Pons e Andrea Zannini seleziona una rosa di tre finalisti tra le opere candidate dagli editori. Quest’anno le candidature sono state ben 120, un record per il Premio. Invece, nella seconda fase una giuria popolare stabilisce il vincitore votando online, dopo aver ricevuto gratuitamente a casa i volumi dei finalisti.

Alla cerimonia di premiazione è intervenuto anche Pietro Fontanini, sindaco di Udine, che da sempre ospita il Friuli Storia: «…la forza di questa iniziativa risiede soprattutto nel non aver mai perso il contatto con quel territorio che per primo ci ha creduto: il Friuli. Il legame con i lettori friulani e con il Comune di Udine,  è in grado di attirare un pubblico di qualità grazie alla partecipazione dei massimi studiosi della materia, creando così un’offerta di eccellenza e determinando ricadute positive sulla nostra comunità».

Presente anche il rettore dell’Università di Udine, Roberto Pinton. «Il premio incontra perfettamente la “terza missione” dell’Università, quella cioè di trasferire conoscenza a tutti i tessuti sociali – ha spiegato nel suo intervento –. Ci riempie d’orgoglio anche il fatto che un quinto dei membri della giuria di quest’anno sia composto da studenti, molti dei quali iscritti proprio ai corsi di laurea dell’Ateneo friulano. Con iniziative come questa, contribuiamo a diffondere tra i giovani la passione per la Storia e per la lettura, ma soprattutto aiutiamo a sviluppare senso critico».

La cerimonia nell’ex Chiesa di San Francesco è stata anche l’occasione per premiare le vincitrici del Premio Fondazione Friuli scuole, rivolto agli studenti e alle studentesse delle scuole secondarie di secondo grado delle province di Udine e Pordenone. Ad aggiudicarsi la quarta edizione del Premio,  assegnato da Fondazione Friuli, sono state Linda Meneghin (Ipsia B. Carniello di Brugnera) e Rachel Tamuz Fait (Liceo linguistico, Istituto G. Bertoni di Udine).

La prima si è aggiudicata il riconoscimento per la categoria dedicata alle ricerche scritte, approfondendo il percorso umano e professionale di Tina Lagostena Bassi, avvocata delle donne vittime di stupro e parte attiva nelle lotte dei movimenti femministi sviluppatisi in Italia a partire dagli anni Settanta. La seconda, invece, ha vinto per la categoria dedicata agli elaborati artistici e multimediali, con un disegno che rappresenta i crimini dell’imperialismo giapponese tra Ottocento e Novecento.

«Il Premio Fondazione Friuli scuole ha un duplice merito: da un lato punta a incentivare lo studio della storia e delle nostre radici tra le giovani generazioni e dall’altro è attento ai nuovi linguaggi con cui il passato può essere raccontato», ha commentato Giuseppe Morandini, presidente di Fondazione Friuli, prima di consegnare il Premio alle vincitrici.

Un premio popolare, che grazie a una vasta giuria di non specialisti avvicina la storia “magistra vitae” alla gente. E un’occasione per riflettere sul Risorgimento, periodo cruciale che troppo spesso viene liquidato in modo frettoloso.

Sono questi i due concetti-chiave dell’intervento di Piero Mauro Zanin, presidente del consiglio Regionale del FVG.

«È proprio durante le guerre di indipendenza – ha proseguito Zanin – che si forgia il senso del nostro Stato grazie alla capacità, intellettuale prima ancora che militare, di trovare una sintesi tra storie e culture diverse. Studiando il periodo del Risorgimento – ha concluso il presidente dell’Assemblea legislativa Fvg – si possono trovare risposte ai problemi del rapporto tra popolo e istituzioni, e questo può aiutarci a individuare indirizzi anche per questo momento post-Covid che presenta il rischio dell’allontanamento del popolo dalle istituzioni».

Il Premio Friuli Storia è realizzato con il contributo della regione Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Friuli, del Comune di Udine e di Poste Italiane S.p.A., oltre che con la collaborazione del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine, del Messaggero Veneto e di Mediafriuli.

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