25/08/2024

L’Aula ha approvato all’unanimità il disegno di legge 107 con cui si ridisciplina la procedura di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a uso idroelettrico, si dà il via alla creazione di una società a capitale misto pubblico privato a cui assegnare le concessioni,
si tengono in considerazione gli interventi di risanamento ambientale, si prevedono obblighi per la sicurezza del personale e per la stabilità occupazionale, si pone attenzione alla modalità di rilascio delle portate d’acqua al pari della tutela degli alvei, delle sponde e dell’ecosistema. Non da ultimo, si prevede la fornitura gratuita e annuale alla Regione di una quota della produzione di energia, da destinare al 100% ai servizi pubblici e alle categorie di utenti dei territori interessati dalle derivazioni, oltre a garantire loro il 100% dei canoni concessori.

Fabio Scoccimarro


Tra le finalità, è stato inserito il raggiungimento degli obiettivi di Agenda 2030 delle Nazioni Unite e del Green Deal europeo (emendamento dell’assessore Scoccimarro); nella valutazione dell’uso idroelettrico è stato previsto il coinvolgimento degli enti montani e della Commissione consiliare competente, coinvolta anche nell’indizione della procedura di assegnazione. E’ stato previsto l’incremento dei livelli occupazionali e del trattamento economico del personale, nonché delle misure di sicurezza, quali criteri di valutazione dei progetti presentati per l’assegnazione della concessione.
Altri emendamenti hanno fatto registrare la richiesta comune affinché pure il riassetto viabilistico e la valorizzazione infrastrutturale, oltre all’ottimizzazione delle funzioni di contenimento e regolazione delle piene svolte dagli invasi , rientrassero tra le misure di compensazione ambientale e territoriale dei progetti presentati;
la riscrittura dell’articolo 17 dedicato alle clausole sociali volte alla promozione della stabilità occupazionale del personale impiegato, dove si citano le linee guida dell’Autorità nazionale anticorruzione, il mantenimento dei diritti acquisiti dai lavoratori, l’applicazione dei contratti collettivi nazionali , ma anche la specifica che il concessionario subentrante deve assumersi l’obbligo di rispettare le clausole di salvaguardia; l’assegnazione del 100% di canoni di Comuni e alle Comunità montane coinvolte.
Accolto anche un ordine del giorno che chiede alla Giunta di impegnarsi a introdurre nello statuto della società a capitale misto pubblico privato un rappresentante degli enti locali che partecipano a tale società indicato dalla Regione.
Altri due emendamenti, parlano invece, rispettivamente, di impegno della Giunta a porre un freno al mini-idroelettrico sui corsi d’acqua naturali.
Con le dichiarazioni di voto, trasversale è stato il riconoscimento di una legge nata dall’ascolto del territorio e migliorata grazie al contributo di tutti i Gruppi politici, cosa di cui è stato dato atto all’assessore a Difesa dell’Ambiente ed Energia, Fabio Scoccimarro.
“Un risultato storico per il territorio, che segna il punto di partenza di un progetto ambizioso, la società elettrica regionale ‘FVG Energia’, garante di tre pilastri della nostra società: ambiente, salute e lavoro. La legge dà, infatti, risposta a tutte le necessità del territorio, dalle garanzie ambientali a quelle lavorative, passando per le misure compensative per le Comunità di montagna e i Comuni interessati dalle derivazioni”.
Questo il commento dell’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, all’energia e sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro dopo l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio regionale della legge 107/2020 sulla disciplina dell’assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a uso idroelettrico.
L’assessore ha quindi spiegato che “l’accordo trasversale raggiunto sull’articolo 18 della legge è una vittoria di tutto il Friuli Venezia Giulia. In esso si stabilisce che i concessionari sono obbligati a fornire annualmente, a titolo gratuito, energia elettrica alla Regione da destinare interamente ai servizi pubblici ed anche alle categorie di utenti dei territori delle Comunità di montagna e dei Comuni interessati dalle derivazioni.
La norma oltre a garantire la convivenza degli aspetti sociali di primaria importanza come salute, ambiente e lavoro dà alla Giunta la facoltà di incidere sul futuro della Regione e del territorio con la possibilità di costituire una società a maggioranza pubblica con almeno il 51% delle quote in mano alla Regione.

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