Hanno un corpo affusolato, a metà fra l’anguilla e la lucertola: i protei sono conosciuti come “piccoli draghi” e nelle grotte slovene di Postumia stanno regalando all’uomo e alla comunità scientifica un evento unico, la schiusa delle uova, per la prima volta ripresa da telecamere a infrarosso. Una rarità, visto che negli acquari i protei sono venuti al mondo soltanto una volta, a metà del secolo scorso, in Francia. Lunghi fra 25 e 30 centimetri, sono fra gli animali più misteriosi, anfibi, che vivono solo nella profondità delle grotte, in ambienti di buio completo al quale si sono perfettamente adattati con occhi atrofizzati e pelle rosa pallido. Specie “vulnerabile” secondo l’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), di loro si sa che possono arrivare al secolo di età e che possono vivere per diversi anni senza cibo. Si muovono sfruttando olfatto, udito e la capacità di percepire energia elettrica e onde elettromagnetiche. Si riproducono ogni 6-7 anni e in natura su 500 uova deposte si stima che solo due larve crescano con successo. Questo spiega come mai da gennaio, quando è stato individuato il primo uovo, i riflettori della comunità scientifica siano stati puntati con tanto interesse sulle Grotte di Postumia. Nell’acquario sono state deposte 64 uova e ne sono rimaste circa una ventina con larve. Il primo uovo si è schiuso il 30 maggio, mentre i fan del Trono di Spade assistevano alla ‘reunion’ di Daenerys Targaryen con i suoi draghi. Ora comincia la scommessa. I protei in acquario non vivono nel loro habitat naturale e i biologi dovranno nutrirli, cambiare l’acqua per evitare contaminazioni e mettere su dei veri e propri “asili nido”, ovvero acquari separati, per ogni larva. (FONTE ANSA).