26/07/2024

Gorizia è situata nell’area orientale del Friuli Venezia Giulia, al confine con la Slovenia e la sua provincia (termine improprio e obsoleto, quanto chiarificatore) si estende fino al Mare Adriatico. Un piccolo territorio che racchiude una grande ricchezza di paesaggi diversi, oltre a tante testimonianze di storia e arte che rivelano influssi culturali germanici, slavi e latini. 

Nel 2025 Nova Gorica e Gorizia saranno insieme Capitale Europea della Cultura e questo, come rimarcato dall’assessore alla cultura ed allo sviluppo turistico del Comune di Gorizia Fabrizio Oreti, porterà tantissimi turisti da tutto il mondo a visitare la città che per ultima ha visto l’abbattimento del muro che la divideva. Ben dopo quello di Berlino nel 1991, il muro, la ringhiera e le inferriate che segnavano il confine tra Italia e Jugoslavia, dividendo fisicamente la città in due dal 1947, nel 2004 fu abbattuto. Il muro di Gorizia separava l’abitato goriziano rimasto italiano, dai quartieri periferici e dalla stazione ferroviaria della Transalpina, che furono annessi alla Jugoslavia al termine della Seconda guerra mondiale.

Il turismo mondiale auspicato con particolare riferimento nel 2025, vorrà certamente scoprire anche le zone circostanti. Sia la Slovenia, sia l’Italia, saranno pienamente coinvolte, almeno sino alla città di Venezia. 

Con l’assessore Oreti abbiamo voluto scoprire in particolare le attrattività della città. Le testimonianze di un passato travagliato fino ai tempi più recenti e la coesistenza di culture diverse sono gli elementi distintivi di Gorizia, una terra tutta da scoprire che, come un mosaico, unisce e racchiude differenti realtà. Prima tappa di un percorso alla scoperta del territorio, dalla città di confine che conserva gelosamente le sue eleganti architetture e i segni della storia e della lunga dominazione degli Asburgo. 

Tra il suo ricco e variegato patrimonio artistico spiccano il castello medievale con il suggestivo borgo, il Duomo e i Musei Provinciali che valorizzano tutti gli aspetti della cultura locale, includendo anche il Museo della Grande Guerra. Un valore del tutto simbolico ha la moderna Piazza Europa, oggi più nota come piazza Transalpina, spazio urbano condiviso tra Gorizia e Nova Gorica, segno della coesistenza delle due città e del superamento dei conflitti.

A Gorizia si respira l’atmosfera sospesa tipica di una città di confine e nella piazza Transalpina, fino al 2004 fisicamente divisa da un muro, si passeggia con un piede in Italia e uno in Slovenia. Grazie alla sua particolare posizione geografica, Gorizia è sempre stata influenzata culturalmente dall’incrocio tra diverse civiltà: quella latina, quella slava e quella germanica. 

Il castello di Gorizia è il cuore e il simbolo della città: da qui la vista spazia sulle distese di colli e su tutta Gorizia, dove convivono in modo armonioso architetture medievali, barocche e ottocentesche. Fra i molti palazzi storici emergono Palazzo della Torre, Palazzo Attems Petzenstein e Palazzo Werdenberg, sede della Biblioteca Statale Isontina. La storia della comunità ebraica di Gorizia è raccontata invece nel Museo Sinagoga “Gerusalemme sull’Isonzo” di via Ascoli. 

Tra i giardini incantevoli annoveriamo il parco Piuma sul fiume Isonzo, il parco del Palazzo Coronini Cronberg (con alberi di tutto il mondo) e il Giardino Viatori, molto spazio ha anche la cultura, con i musei da visitare, alcuni particolari e curiosi, come quello della moda e delle arti applicate, il museo della Grande Guerra e la Collezione Archeologica, il museo del Medioevo Goriziano all’interno del castello, oltre ad esposizioni temporanee sempre interessanti. 

Sulle alture della città si trova l’imponente Ossario di Oslavia, che raccoglie le spoglie di soldati italiani e austro-ungarici caduti durante la Prima Guerra Mondiale.  

Sperando sempre che non ritornino i vincoli e le limitazioni per nessun motivo, di cose da visitare a Gorizia, Nova Gorica compresa, ce ne se sono molte e giacché a causa del susseguirsi delle costruzioni e ricostruzioni succedute nel secoli la viabilità del centro cittadino non sempre risulta istintiva, è consigliabile quindi rivolgersi alle guide turistiche per raggiungere le aree più interessanti senza perdersi. 

Il nome della città e il castello di Gorizia risalgono al secolo XI, ma tra ampiamenti e ricostruzioni, le modifiche furono costanti. Le vicende militari e familiari, nonché le diverse alleanze, condussero la contea di Gorizia nell’orbita dell’Impero asburgico, sino all’imperatore Massimiliano I d’Asburgo. Egli rinforzò fortemente il Castello. In seguito adibito a caserma e a carcere, nel XVII secolo perse gran parte dell’aspetto medievale. Al secolo successivo risalgono i bastioni e le torri polveriere a nord e nord – ovest. Agli inizi del Settecento fu eretto un nuovo bastione e alzato il lungo muraglione verso la Castagnavizza (convento francescano di Nova Gorica). Ulteriori opere difensive furono realizzate successivamente sotto la direzione del celebre ingegnere, astronomo e matematico Edmondo Halley, scopritore dell’omonima cometa. 

Il leone di San Marco domina l’accesso al Castello solo dal 1919. Quando la statua giunse da Venezia nel 1509, in città stavano per rientrare gli imperiali, pertanto il simbolo della Serenissima, che avrebbe dovuto prendere posto sulla torre civica, rimase inutilizzato per oltre quattro secoli. La parte più antica del Castello è costituita dal Palazzo dei Conti distinguibile dalle bifore romaniche, cui il palazzo degli Stati Provinciali fu aggiunto tra il XV e il XVI secolo. 

Bombardato duramente nella Prima Guerra Mondiale, il castello fu ricostruito tra il 1934 e il 1937 ad opera della Soprintendenza delle Belle Arti di Trieste e del Genio Militare. L’intervento ha cercato di riportare il complesso al suo aspetto medioevale e rinascimentale, mettendo in luce le antiche strutture del maniero scoperte durante i lavori di ripristino. 

Oggi sede del museo “Medioevo Goriziano”, il castello ospita una collezione di fedeli riproduzioni di armi bianche (1271 – 1500), una ricca Sala Didattica, oltre a ospitare l’esposizione permanente “Theatrum Instrumentorum” sulla ricostruzione degli strumenti musicali antichi (X – XVII secolo). Praticamente gli antenati delle odierne chitarre, pianoforti, violini, contrabbassi, organi. Tutti perfettamente funzionanti: liuti, vielle, lire,  ghironde, salteri e ciaramelle supportati da strumenti audiovisivi. Oltre novanta gli strumenti esposti.

Sebbene le norme anti Covid abbiano temporaneamente ripristinato le frontiere per controllare i movimenti degli stranieri che diffondono il virus, dovremmo tornare presto all’eliminazione delle barriere di frontiera. Per approfondire la conoscenza, oltre ad ascoltare il servizio video sui canali di Euroregione News e scoprire cosa vedere, cosa mangiare e dove dormire a Gorizia, il sito di riferimento, su iniziativa del Comune di Gorizia, è http://www3.comune.gorizia.it/turismo/it

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