14/09/2024

di Gianfranco Biondi
Si aspetta l’occasione giusta che consenta di stuzzicare malevolmente la pancia dell’essere umano, che notoriamente è lontanissima dal cervello e dopo cinicamente si ricorre ai moderni strumenti di partecipazione virtual democratica per cavalcare l’onda sismica, magari con un quesito cretinoide e fascistoide con il quale ci si prefigge di innescare la polarizzazione divisiva., guardando poi all’effetto che fa, e sperando che colga l’obiettivo di un auspicato rimbalzo a catena sui media, stake holders i cosidetti opinion leader pronti ad inondare il piccolo schermo e i social di “punti di vista”. Il motivo? Ottenere l’effimera notorietà di un momento, la misera soddisfazione di aver mosso le acque del pantano o della fogna. Così è stata l’iniziativa cretinoide e fascistoide veicolata da una certa M.S. (non la cito per esteso per non commettere l’errore di farle pubblicità) su Change.org ,che ha pensato di aver gioco facile ( avendo ragione naturalmente) nel raccogliere 11mila firme in sole 12 ore ore, in appoggio alla richiesta di sospendere le adunate degli alpini per almeno due anni, a seguito dei fatti di Rimini. Fatti ovviamente deprecabili e sui quali va fatta piena luce ( poi vedremo se di alpini si è trattato), ma fatti da inquadrare nel becero atteggiamento di maschi che ci auguriamo vengano individuati e puniti ,sulla base delle denunce di donne che si sono sentite oltraggiate. Anche se tanti altri “maschi”, siamo certi, pur tentati riescono a mantenere lingua e mani a posto (attenzione che qui va fatto lo stesso discorso per le donne nei confronti dei maschi ma figuriamoci se un maschio molestato sporge denuncia) rimane intollerabile che i fatti di Rimini siano stati portati a pretesto per infangare l’intero universo degli alpini, ovvero la parte migliore dell’Italia. Inutile che vi citi il perché, che sono ben snocciolati nella serie di prese di posizione istituzionali , di cui riporto alcune qui di seguito. Mi viene anche scontato vestire i panni del complottista, pensando a chissà quali interessi si nascondano dietro l’iniziativa di questa sedicente M.S. o se ci siano strumentalizzazioni. Ma temo anche che l’idiozia e scelleratezza senza confini che da molto tempo lasciamo dilaghino attraverso i social e piattaforme varie, siano il motivo delle assurdità che ci tocca sopportare, e dei danni che possono provocare.

Secondo M.S . la richiesta di sospendere per 2 anni le adunate degli Alpini deve essere un chiaro segnale i cittadini non sono più disposti ad accettare un comportamento simile, svilente per le donne e per tutte le minoranze.
Le ha fatto buon eco il ministro per le per le Pari Opportunià, Elena Bonetti che ha parlato di fatti gravissimi ed inaccettabili per le istituzioni e in particolare per uomini che sono e devono essere al servizio dello Stato. Di fatto criminalizzando tutti gli alpini. Più accettabile la posizione del ministro Lorenzo Guerini che ha parlato di “comportamenti gravissimi ed episodi che certamente andranno accertati dagli organi competenti”.
Sulle “centinaia di molestie” segnalate a Rimini attraverso i social, l’ANA ha espresso ferma condanna ma non ci sta a veder infangato quello che è sempre stato un simbolo «di amore, rispetto e solidarietà verso il prossimo».
Tra le varie prese di posizione, sorvolando sulla folkloristica butade del sindaco di Trieste che era meglio evitare, riporto quella della Commissione regionale pari opportunità uomo/donna del Friuli Venezia Giulia, che prima di esprimersi ha cercato di capirne la reale portata. E per questo il plauso è assolutamente dovuto.


Per la Crpo Fvg, va sicuramente condannata qualsiasi forma di violenza, in ogni luogo questa venga perpetrata, e molti commenti riportati meritano di essere poco tenuti in considerazione.
La presidenza della Commissione di parità sottolinea innanzitutto che i primi a prendere le distanze e a condannare quanto accaduto sono stati proprio gli alpini, a detta dei quali i responsabili vanno individuati e severamente puniti, e questo è fondamentale.
Spiace però leggere – continua la note – che i fatti denunciati vengano ricondotti all’evento nel suo complesso, a cui hanno partecipato 450.000
persone circa, e non ai singoli colpevoli. L’onorato Corpo degli alpini, fa presente la Crpo Fvg, si raduna da decine di anni e non si è mai evidenziata una situazione del genere. La cosa che colpisce è che ciò sia avvenuto proprio a Rimini, meravigliosa meta turistica estiva che ha visto superare, e di molto, i due milioni di presenze l’estate scorsa.
Le penne nere, assieme alla Protezione civile (e molto spesso le figure coincidono, fa presente ancora la Crpo Fvg) sono l’essenza della solidarietà e del volontariato. Sono coloro che hanno ricostruito interi territori dopo eventi calamitosi gravissimi e che spesso operano anche all’estero. Non si può permettere che a farne le spese sia l’intero Corpo, fermo restando che le donne e le ragazze coinvolte devono assolutamente sporgere denuncia per assicurare alla giustizia i colpevoli.
La presidenza della Commissione condanna, però, tanto le generalizzazioni e il discredito verso tutti gli alpini per il comportamento intollerabile, e sicuramente da condannare, di alcuni, che auspica siano individuati e puniti velocemente. Perché dagli alpini, in fatto di altruismo e solidarietà, abbiamo molto da imparare, afferma ancora la Crpo Fvg, che si rammarica che non sia stata data la stessa enfasi mediatica a quanto pare sia successo in occasione dell’Eurovision Song Contest di qualche giorno fa: il comportamento scorretto di taluni, deve essere ugualmente punito.

Piuttosto che abolire una manifestazione, meglio prevedere controlli più serrati e convincere le donne a denunciare subito e a non aver timori nei confronti di nessuno. Quanto ai commenti postumi giunti dai vertici dell’amministrazione comunale di Trieste, per la presidenza della Crpo Fvg certi ragionamenti non possono essere tollerati, a maggior ragione se provengono da una figura istituzionale come un primo cittadino. Non è una questione di battuta infelice o goliardica, purtroppo è quell’atteggiamento e quel modo di esprimere pensieri, anche se assunti con leggerezza, che tutti assieme dobbiamo contrastare ed estirpare definitivamente.

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