Più del 58% degli indicatori che valutano le performance del sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia nel 2015 è significativamente migliorato rispetto all’anno precedente, con punte di rilievo nel settore delle cure domiciliari agli anziani, nell’uso delle terapie per il controllo del dolore, nella capillarità dell’offerta ai cittadini dei test di screening e delle vaccinazioni, nei tassi di ospedalizzazione, nella percentuale di parti naturali, nel miglioramento dei tempi di intervento per la frattura del femore e nelle attività ispettive di supporto al mondo del lavoro per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. A testarlo è stato il rapporto Bersagli a cura della Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Le Regioni, coinvolte su base volontaria, hanno messo in comune i propri dati e vengono valutati circa 270 indicatori di performance, particolarmente rappresentativi delle varie dimensioni del sistema sanitario. Nell’insieme, nel 2015 rispetto al 2013, si assiste a un miglioramento complessivo delle performance del Friuli Venezia Giulia, anche se persistono ancora margini di miglioramento. “Dal 2014 al 2015 – spiega l’assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca – il 17% degli indicatori è peggiorato e le difficoltà maggiori, per altro presenti in molte parti d’Italia, riguardano paradossalmente alcune attività di prevenzione su cui la Regione da sempre è particolarmente impegnata: a fronte di una offerta di test di screening oncologici che è fra le migliori d’Italia per capillarità ed organizzazione, infatti, l’adesione dei cittadini non è ottimale, come pure quella alle vaccinazioni”. “Su questi margini di miglioramento ci concentreremo con determinazione in futuro”, commenta l’assessore ribadendo che “la riforma sanitaria è basata su standard di qualità e sicurezza delle cure, condivisi a livello nazionale ed internazionale”.