L’imprenditore 47enne Cristian Rossi, una delle due vittime friulane della strage di DAcca, verrà ricordato domani serra. alle ore 20,30, con una fiaccolata che psartirà dal palazzo comunale di Tavagnacco per arrivare alla chiesa di Sant’Antonio Abate.
Durante la fiaccolata è stato decisa una raccolta fondi, da destinare alla moglie Stefania e alle figlie Gaia e Camilla. E’ possibile donare anche con bonifico banmcario intestato a Stefania Collavin, utilizxzando il seguente codice IBAN :
IT24U0634064301100000001958
Il Friuli Venezia Giulia è in lutto per Marco Tondat e Cristian Rossi. “…sono stati colpiti in modo particolarmente barbaro e vile… – ha detto Debora Serracchiani nelle scorse ore – …come tanti friulani operosi, entrambi si trovavano in Bangladesh per lavoro, e ognuno era portatore di una storia personale spezzata per sempre”.
” …l’unica intolleranza che possiamo concepire e’ nei confronti delle belve che ammazzano – ha concluso Serracchiani – deturpando col sangue anche la religione”…
I terroristi, i kamikaze, non ci ammazzano soltanto per il gusto d’ammazzarci. Ci ammazzano per piegarci. Per intimidirci, stancarci, scoraggiarci, ricattarci. Il loro scopo non è riempire i cimiteri. Non è distruggere i nostri grattacieli, le nostri Torri di Pisa, le nostre Tour Eiffel, le nostre cattedrali, i nostri David di Michelangelo. E’ distruggere la nostra anima, le nostre idee, i nostri sentimenti, i nostri sogni.
(Oriana Fallaci, La Forza della Ragione, pag. 275, 276, 277.)
…è l’ora del dolore, di un ennesimo sgomento, di un nuovo smarrimento…ma Cristian e Marco, le loro famiglie, sono le vittime di uno scontro sanguinario, crudele ed epocale che nelle differenze di culture e religioni ora si alimenta, un pretesto che si motiva scaricando frettolosamente vademucum coranici da internet, ma che più profondamente si origina in una cinica, calcolata, deliberata globalizzazione dell’economia, in un planetario e colossale divario tra sfruttati e sfruttatori, tra ricchi e poveri. Un modello micidiale che non solamente ha creato il seme della violenza contro “l’occidente”, condotta ciecamente e vigliaccamente su persone indifese, seminando morte e terrore, ma ha portato povertà, malessere, rabbia anche nell’occidente stesso.
Non è più il tempo di riflettere sulle cause, già oramai evidenti, ma sulle decisioni da prendere subito per cercare e costruire nuovi equilibri. E’ folle pensare di risolvere con le bombe, che siano per auto difesa o per vendetta o per rimettere a posto “le turbative del modello attuale”. Se la Fallaci ha centrato gli obiettivi delle sua analisi non ci sarà scampo. Noi invece vogliamo pensare che, dopo il momento atroce delle “punizioni”, sia dall’una che dall’altra parte, si generi una nuova “visione del mondo”.
NDR
Proponiamo questo link ad un articolo del giornale “Senzatregua” che pur non avendo contiguità ideologiche con la nostra testata, evidenza per oggettività di contenuti quella situazione di squilibrio di cui abbiamo parlato nel nostro breve commento.
http://www.senzatregua.it/quanto-puzza-tessile-italiano-bangladesh/