11/09/2024

“Una nuova misura attiva di sostegno alla famiglia che si aggiunge al sostegno al reddito ed è mirata alla natalità”. Così la presidente del Friuli Venezia Debora Serracchiani, ha illustrato quanto deliberato dalla Giunta regionale in merito all’impiego di una parte della manovra finanziaria straordinaria.

“L’intervento – ha spiegato Serracchiani – si inserisce nel contesto delle politiche strategiche messe in campo dalla giunta per le imprese, per il lavoro e per la famiglia. Anche questo sostegno alla famiglia – ha precisato la presidente – è strutturale, previsto dal bilancio, e prevede che a partire dal primo gennaio 2018, i bambini nati in regione e qui residenti da 24 mesi potranno percepire un contributo di 1.200 euro annui in due soluzioni fino al terzo anno di età”.

“L’intervento – ha spiegato Serracchiani – si inserisce nel contesto delle politiche strategiche messe in campo dalla giunta per le imprese, per il lavoro e per la famiglia. Anche questo sostegno alla famiglia – ha precisato la presidente – è strutturale, previsto dal bilancio, e prevede che a partire dal primo gennaio 2018, i bambini nati in regione e qui residenti da 24 mesi potranno percepire un contributo di 1.200 euro annui in due soluzioni fino al terzo anno di età”.

Serracchiani ha anche indicato che “il tema della natalità è l’emergenza di questi anni e noi vogliamo affrontarlo. Facciamo un’azione concreta che va in una direzione attesa: è un sostegno alle famiglie che vogliono avere figli, che si accompagna ad altre misure come l’abbattimento delle rette degli asili nido e la carta famiglia, che permette il taglio del costo energia elettrica e un aiuto per fare la spesa”.

Il vicepresidente Sergio Bolzonello ha sottolineato che “non è una misura spot né un bonus: è l’ultima di una serie di misure che questa Giunta ha preso nel corso della legislatura. E la famiglia è quella che noi riteniamo debba avere una ulteriore attenzione”.

“È una misura significativa dal punto di vista economico, e speriamo di poterla aumentare puntando a modelli europei come la Francia che – ha concluso – accompagna con  contribuiti fino al 18esimo anno di età  l’educazione dei figli”.

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