24/05/2023

Dopo la pausa forzata del 2020, torna l’11 il 12 e il 13 novembre, “Estate di San Martino in osteria”. La tre giorni dedicata al gusto, che vedrà la partecipazione di ben 21 osterie «si intitola “Non solo l’oca” e intende proporre piatti tipici con protagonista l’oca ma non solo, nei locali del territorio», ha ricordato Marco Zoratti, presidente di Confesercenti Udine, durante la conferenza stampa di presentazione che si è tenuta Al Pavone, in via Muratti, a Udine, ospiti dell’oste Paolo Schiffo. Assieme ad alcune osterie di Udine (Da Artico, Pieri Mortadele, Ai Vecchi Parrocchiani, Osteria Da Lucia, Ex Provinciali, Al Canarino, Al Fari Vecjo, Ai Barnabiti, Al Fagiano, Cjanton Di Vin, Al Pavone, Osteria E Staffa, Al Pignolo, Al Lepre – Gustâ, Al Vecchio Stallo, Osteria Alle Volte, Osteria Mulinis, Quinto Recinto) parteciperanno anche La Polsade Delle Streghe di Caminetto di Buttrio, l’Osteria Da Afro di Spilimbergo, e Al Tirassegno di San Daniele del Friuli. Ognuna delle realtà coinvolte proporrà, durante i tre giorni, un menù pensato ad hoc e accompagnano da un’abbinata di vino, il tutto a prezzi calmierati, dai 3,50 ai 20 euro.

«Si tratta di un’iniziativa preziosa – ha detto Maurizio Franz, assessore alle Attività produttive, Turismo e Grandi eventi del Comune di Udine – perché contribuisce a promuovere e valorizzare le eccellenze culinarie del territorio e conferisce un adeguato riconoscimento sociale alle osterie, che costituiscono un punto di riferimento storicamente molto rilevante all’interno della comunità friulana. In una fase molto delicata sotto il profilo della frammentazione del tessuto sociale, questi punti di ritrovo mantengono e rafforzano il proprio ruolo».

Anche in quest’occasione, come già successo per Friuli Doc in Osteria e altri progetti, è stato realizzato un menù plurilingue:

italiano, tedesco e friulano, grazie allo Sportel linguistic regjonâl pe lenghe furlane dell’ARLeF. « La collaborazione tra la Confesercenti, il Comitato friulano difesa osterie e la Proloco Città di Udine, continua a dare buoni frutti e il coinvolgimento di così tanti portatori di interessi ci testimonia – ha detto Zoratti – l’interesse per il mondo delle osterie che stanno conoscendo un momento di grande rilancio e di alto gradimento da parte di ogni fascia di età, dai più giovani ai più affezionati frequentatori».

«La tradizione ci racconta che, tra la fine del 1800 e la metà del 1900, nei primi giorni di novembre, si fermavano i lavori nei campi, si chiudevano i contratti di lavoro e quelli economici, come quelli di affitti e locazioni – ha sottolineato Enzo Mancini, presidente del Comitato Difesa Osterie Friulane -, Il fervore era molto, tanto che sono nati anche diversi modi di dire, come “Fâ Sant Martin” o “A Sant Martin ogni most al devente vin”. Perdipiù, l’11 novembre c’era l’usanza di mangiare, cucinata in mille modi, quella che era considerata la regina della tavola, l’oca: un pasto saporito da gustare prima del tempo di penitenza e digiuno che anticipava il Natale. Abbiamo quindi ritenuto importante, dopo un anno di pausa a causa dell’emergenza pandemica, ricominciare ripercorrendo la tradizione e dedicando le tre giornate di “Estate di San Martino in osteria” a questa ricorrenza».

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