Tra aprile e ottobre 2016, la diga del Vajont, che fu teatro di una grande tragedia, vero e proprio monumento all’ingegno umano in quanto ardito manufatto rimasto in piedi e alla stoltezza e cinismo umani perchè tomba per migliaia di persone (1917 vittime), è stata visitata da 24.167 persone alle quali si aggiungono altri 17.167 ingressi su prenotazione di visite compiute da gruppi. Numeri importanti che fanno di questa diga memoriale uno dei luoghi più visitati del Friuli Venezia Giulia.I dati sono stati presentati al vice presidente del Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello, dal sindaco di Erto e Casso, Antonio Carrara, insieme al i direttore generale dell’Unione Territoriale Intercomunale (UTI) delle Valli e delle Dolomiti Friulane Luciano Gallo, al presidente del Parco delle Dolomiti Friulane Marco Protti e al suo direttore Graziano Danelin. L’incontro è servito a capire come potenziare l’area, per dotarla di alcuni servizi adeguati e compiere interventi per migliorare la sicurezza. Numerosi sono anche gli sportivi che praticano l’arrampicata lungo una parete di roccia presente a pochi passi dal grande manufatto.
Quest’area – ha detto il vicepresidente della Regione – deve divenire un ingresso per spingersi alla conoscenza del territorio di questo nostro straordinario Parco dell Dolomiti che è Patrimonio Unesco”.