Di Marco Mascioli
La rassegna primaverile che si tiene nelle più suggestive strutture del Comune di Rivignano Teor (UD), ogni anno ospita diversi autori, per lo più del territorio regionale, ma alle volte c’è l’occasione di conoscere scrittori che arrivano da lontano.

Domenica mattina, Parole a Colazione, con un tempo incerto, temperatura piuttosto bassa e il rischio di pioggia, il Sindaco Mario Anzil grazie all’assessorato alla cultura e quindi all’assessora Angela Piantoni, ha presentato Fabiano Contraffatto, un export manager milanese che si occupa di vendita e marketing per una grande industria, con un romanzo dal titolo “L’allievo”.
Proprio grazie a questa rassegna che ogni domenica offre la colazione in una villa storica del territorio di Rivignano Teor, sulle rive del fiume Stella, abbiamo conosciuto tanti luoghi incantevoli e in particolare le Fornaci del Zarnic a Flambruzzo, l’abbiamo vista crescere, anzi forse è meglio dire che stiamo apprezzando i lavori di ristrutturazione che ogni anno la rendono più affascinante.
Le strutture delle Fornaci del Zarnic sono sempre più accoglienti con la fattoria didattica, il ristoro agrituristico, l’agricampeggio e le loro produzioni derivate dai raccolti e i prodotti trasformati come confetture, mostarde, succhi di frutta, sciroppi, sottoli e sottaceti. Il giardino (38 ettari) ospita rose, fiori e alberi che rallegrano la vista, sino a degradare sulle acque dello Stella, piene di vita e mai ferme, mentre nei terreni circostanti alcuni animali fanno la bella vita di campagna, come le mucche stese a prendere il sole.
Il romanzo “L’Allievo” parla dei giorni nostri, della crisi economica, delle aziende in cerca di lavoratori e un giovane desideroso di trovare un impiego. Filosofia, cultura, intelligenza, valori personali, sono tutti aspetti che, nell’ambiente lavorativo di un’Italia in questi tempi, sono ignorati dalle aziende alla costante ricerca del “curriculum perfetto”. Filippo è costretto a subdoli compromessi per non stagnare nella sua situazione di giovane disoccupato, che lo fa vivere sul filo del rasoio. Il tema principale trattato da “L’allievo” è la difficoltà che i giovani italiani devono affrontare per trovare la stabilità di un posto fisso, senza avere la possibilità di dar prova delle abilità, poiché giudicati in partenza da enti invisibili e disinteressati.
Infine, l’amara consolazione di poter raggiungere degli obiettivi soltanto grazie alla presenza di un amico che si trova nel “posto giusto”, porta Filippo a nuove considerazioni verso il mondo che cambia, dando molteplici spunti di riflessione.
Fabiano Contraffatto ha scritto un romanzo che potremmo scambiare per cronaca vera, vissuta da tante persone che nell’Italia di oggi, con leggi e decreti che consentono assurdità, lasciano i giovani armati di buona volontà, dopo aver studiato spesso ben più dei loro potenziali datori di lavoro, acquisendo competenze che li potrebbero portare lontano, a schiantarsi contro risposte negative o proposte indecenti, sottopagati, con contratti a tempo determinato, magari senza straordinari.
Parole a Colazione per questa primavera riserva un ultimo appuntamento presso la Regina del Bosco, sempre a Flambruzzo, quasi di fronte alle Fornaci del Zarnic