26/09/2023

Il Movimento Difesa del Cittadino è un’Associazione di Promozione Sociale senza fini di lucro, fondata nel 1987. Ha sede a Roma e delegazioni regionali, il cui scopo esclusivo è quello di intraprendere ogni attività culturale, sociale, politica, formativa, giuridica e giudiziaria tesa alla promozione, all’attuazione e alla tutela degli interessi e dei diritti del cittadino, con particolare riferimento a coloro che si trovano in condizioni di debolezza o svantaggiate, in ragione di condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali o familiari, convinzioni politiche o religiose e in special modo contro la disparità e ogni tipo di violenza o persecuzione nei confronti delle persone meno fortunate.

Adotta la strategia dei diritti per affermare la centralità della persona ponendo come obiettivo la loro concreta attuazione attraverso ogni iniziativa. In modo particolare si occupa di violazioni dei diritti della persona, che determina situazioni di sofferenza. Il Movimento persegue con ogni mezzo legittimo, anche attraverso il ricorso allo strumento giudiziario, le finalità di tutela dei diritti dei cittadini, consumatori e utenti, in tutte le materie regolate dal Codice del Consumo e dalla legislazione nazionale e comunitaria.

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In Medio Friuli hanno organizzato un dibattito per incontrare i cittadini coinvolti nel caso delle vaccinazioni mancate, per dare le risposte alle domande delle ignare vittime del caso con tutti i chiarimenti necessari.

Insieme allo staff dello studio legale Tlc Lawyers hanno fornito importanti aggiornamenti sulla vicenda al centro della quale c’è l’assistente sanitaria Emanuela Petrillo, che lavorò al distretto sanitario di Codroipo dal 2009 al 2015, prima di essere trasferita a Treviso. Tra le tante domande emerse da parte degli spettatori presenti, ci si chiese come sia possibile  che non ci sia nessun controllo sul lavoro del personale medico e paramedico e come mai a Treviso il caso è scoppiato immediatamente, mentre nel codroipese non se ne sarebbe accordo nessuno se non dopo lo scandalo in Veneto?

Il Sindaco di Codroipo, Fabio Marchetti ha raccontato la terribile vicenda vissuta da primo cittadino e genitore, sin dai primi momenti in cui la notizia trapelò dall’Azienda sanitaria 1 di Trieste e non poterono mediare la comunicazione nel tentativo di non terrorizzare i cittadini.

Sino a oggi con le azioni intraprese dall’azienda sanitaria sono considerate assolutamente insufficienti e inefficaci. La lettera spedita a tutti i cittadini e pubblicata nel loro sito internet, non è mai stata ricevuta da nessuno.

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Il numero verde dedicato al progetto Vaccina Si, che già dovrebbe funzionare solo dalle 17 alle 21, non è più attivo e un messaggio con voce sintetizzata rimanda al sito internet o un indirizzo email per eventuali richieste.

Nella lettera “farsa” comunicano che l’Azienda per i Servizi Sanitari n. 3 metterà in atto una campagna straordinaria chiamata “VACCINARE – SÌ” che prevede di vaccinare nuovamente tutte le persone che hanno ricevuto una vaccinazione nel periodo 16 novembre 2009-18 dicembre 2015 nelle giornate in cui era in servizio la professionista. Si sono dati l’obiettivo di completare l’intero piano straordinario “VACCINARE-SÌ” entro l’anno.

Non sembra sia stata attivata nessuna struttura supplementare, con operatori provenienti da altre AAS, quindi non si ritiene possibile che oltre settemila bambini e i circa duemila adulti che dovrebbero essere senza copertura vaccinale, possano essere visitati in pochi mesi. Bisogna ricordare inoltre che saranno medici e infermieri che non sono stati sottoposti a vaccini obbligatori che tratteranno i pazienti, rappresentando ulteriori pericoli di contagio.

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Questa è l’Italia. L’unico Paese al mondo dove i bambini dovranno sottoporsi a dodici vaccinazioni obbligatore per volontà dello Stato, che però non si assume alcuna responsabilità sulle possibili reazioni avverse (leggete il bugiardino di un esavalente solo per esempio http://www.ema.europa.eu/docs/it_IT/document_library/EPAR_-_Product_Information/human/000296/WC500032505.pdf).

Il minimo che un genitore responsabile, intelligente e premuroso dovrebbe fare, è prendere visione del bugiardino di qualsiasi medicinale prima di somministrarlo ai propri figli. Invece sono sicuro che la fiducia (ingiustificata) nei confronti di una persona che indossa un camice all’interno di una struttura sanitaria pubblica, ci porta a firmare il consenso informato, nonostante non siamo propriamente informati di nulla.

Con una ministro della sanità che dall’alto della sua competenza derivante dal suo titolo di studio (liceo classico), o dalla sua esperienza come giornalista, oppure quella politica, prima nelle fila di Forza Italia, poi nel PDL, nel Nuovo Centrodestra-Unione di Centro con Angelino Alfano, oggi in Alternativa Popolare, da anni a braccetto con Renzi, che aderisce completamente alla logica di Giovanardi per molti aspetti, possiamo proprio stare tranquilli.

Il 12 dicembre 2016 fu chiamata per la terza volta a ricoprire la carica di ministro nel governo guidato da Paolo Gentiloni, diventando l’esponente politico che più a lungo ha ricoperto la carica di Ministro della Salute (dev’essere proprio brava quindi). In passato ha cercato di qualificare come sanitarie, pratiche non convenzionali, senza il preventivo parere tecnico scientifico del Consiglio Superiore di Sanità, mi riferisco alle cosiddette figure di “osteopata” e “chiropratico”.

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La Lorenzin vorrebbe istituire nuove professioni sanitarie, senza poter verificare e identificarne le competenze. Peraltro sono competenze conseguite e certificate da “titoli equipollenti” la cui tracciabilità è assolutamente impossibile, essendoci in Italia solo scuole private la cui certificazione non può che essere autoreferenziale.

Del resto se una diplomata al classico può fare il ministro della sanità, dettando leggi ai medici, figurati se chi ha seguito un corso da chiropratico, non si sa dove, giacché in Italia non ci sono scuole di chiropratica nemmeno riconosciute, sicuramente saprà curare qualsiasi cosa con la sola imposizione delle mani.

La ministro della salute adesso porterebbe via i figli a quei genitori che non vogliono vaccinarli. Devono firmare il consenso, assumersi la responsabilità, ma in caso contrario non potranno nemmeno mandarli a scuola.

Così mentre tutti contestano l’obbligatorietà e le conseguenze previste per il mancato iter vaccinatorio a carico dei genitori, ci sono altri quindici Paesi in Europa (quindi la maggioranza su ventinove), dove non ci sono vaccini obbligatori ma soltanto raccomandati.

L’informazione corretta e il livello di responsabilità della popolazione è molto più elevato che in Italia. Fra questi paesi senza obblighi troviamo Austria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Irlanda, Islanda, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito e non mi sembra siano tutti morti per epidemie.

Tornando alla serata di Codroipo, lo scopo principale era quello di unirsi nella battaglia legale contro l’AAS 3 del distretto di Codroipo che nulla ha fatto per prevenire e controllare quanto faceva in sei anni la Petrillo e cosa ancor più grave, alla luce di quanto accaduto, non sembrano migliorate le procedure. Trasportiamo tessere sanitarie con microchip, carta regionale dei servizi e non sappiamo a cosa serva giacché ogni volta che ti tagli ti chiedono: “Quando ha fatto l’ultima antitetanica?”.

Durante la serata sono intervenuti il presidente regionale dell’associazione Movimento difesa cittadino FVG, Raimondo Gabriele Englaro, l’avvocato Sergio Calvetti, l’avvocato Emanuele Sponchiado che hanno esposto l’opportunità di difendere i propri diritti nei confronti dei responsabili, intentando una causa insieme, pagando solo l’iscrizione del costo di cento euro. Presente anche Stefano Pradolini, il genitore  promotore dell’evento e tra le autorità c’erano anche i consiglieri regionali Luca Ciriani e Barbara Zilli, oltre al già nominato Sindaco di Codroipo Fabio Marchetti, il Vice Sindaco Antonio Zoratti e altri consiglieri comunali.

Marco Mascioli

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