26/07/2024

Di Marco Mascioli   

Di cose negative sui professori e sugli studenti di oggi se ne sentono di continuo. Poca voglia di lavorare e meno ancora di studiare. Nonostante il Covid e la notevole riduzione delle giornate di studio negli ultimi tempi, quasi nessuno sarebbe stato disposto a prolungare l’anno scolastico durante i mesi estivi (come fanno in quasi tutto il mondo civilizzato), ovvero anticipare l’inizio dell’anno scolastico. 

Il problema principale però rimane l’incapacità da parte di molti professori di saper coinvolgere gli allievi nell’insegnamento delle materie. Metodologie didattiche antiche in cui si considera lo studente come una tanica vuota da riempire, senza emozioni, partecipazione, entusiasmo, di fredde nozioni, informazioni ed esperienze altrui. Chiedendo sforzi mnemonici e … silenzio in aula. Del resto dobbiamo ricordare che nella stragrande maggioranza dei casi gli insegnanti hanno ricevuto la medesima educazione scolastica e nella loro vita non hanno mai messo il naso fuori dalla scuola. Nessuna altra esperienza lavorativa, nessuna necessità di fatturazione. 

Poi ci sono le eccezioni, pochi docenti lavorano con grande passione e riescono a ottenere risultati eccellenti, solo grazie alla loro intraprendenza e propositività, che esula dalle competenze curricolari, esce dai programmi ministeriali riuscendo a stimolare i ragazzi, incontrando le passioni e gli interessi di oggi e non fermandosi alle usanze del secolo scorso (quando questi studenti non erano nemmeno nati). 

Un caso eccezionale è stato presentato a Codroipo, in sala consiliare, al Sindaco Fabio Marchetti e diversi assessori e consiglieri, da Marina Cisilino, docente di matematica e scienze presso la scuola secondaria di primo grado (scuola media) Bianchi, con una rappresentanza della “terza F”, la quale nell’intervista ci racconta cosa sono riusciti a fare. 

Sicuramente la prof. Cisilino non guadagnerà un euro in più rispetto ai suoi colleghi che fanno le medesime ore d’insegnamento, ma ha ricevuto una “ricompensa” da parte dei suoi allievi in termini di sentimenti ed emozioni che non credo dimenticherà mai più. Altrettanto gli studenti ricorderanno per sempre quest’anno in cui, per affrontare e risolvere il problema del Covid, durante le lezioni in aula, sono riusciti a realizzare un apparato elettronico utile, ben oltre le aspettative di chiunque. Fermo restando che tutto quanto si apprende è utile e formativo, questa sarà per loro la lezione più importante per il futuro. 

Con la passione, la dedizione e l’impegno si sfidano, definiscono e superano i problemi anche quando sembrano molto più grandi di noi. Oggi esistono schede elettroniche e componenti per circuiti senza necessità di saldare, quindi senza pericoli per gli studenti, ma di nuove tecnologie e ausili didattici innovativi, buona parte dei docenti non ne vuole sapere, adottando volentieri gli alibi dei laboratori obsoleti, della mancanza di fondi, oltre alla necessità di seguire il programma ministeriale. Grazie a loro oggi abbiamo molti laureati che non sono capaci di fare un discorso in italiano (figuriamo in inglese o in un’altra lingua straniera), ma nemmeno sostituire una lampada al neon con una a led, o sturare un lavandino! 

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