Constatata la prolungata assenza di attività relativamente ai boati che erano stati percepiti nella zona del lago di Centro Cadore a inizio aprile, la Protezione Civile del Veneto – che si era immediatamente attivata per valutare scientificamente il fenomeno in collaborazione con il Centro di Ricerche Sismologiche dell’Istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS) – avendo ritenuto esaurito il fenomeno, ha provveduto a rimuovere la strumentazione, concludendo la campagna di misura. “I dati fin qui raccolti verranno comunque archiviati per eventuali future esigenze – spiega l’assessore regionale alla Protezione Civile – e in caso di necessità saremo comunque pronti per ulteriori interventi. In ogni caso rimarrà attiva la pagina web http://www.crs.inogs.it/rumblo per la raccolta di segnalazioni su eventuali nuovi fenomeni sismo/acustici”. “Confermiamo quindi gli esiti negativi rilevati fin dalle prime ore – conclude – sulla possibile origine sismica dei boati. La nostra Direzione Protezione Civile e anche il Centro, grazie alla convenzione in essere con la Regione Veneto, restano peraltro a disposizione dei cittadini e dei sindaci per garantire la massima sicurezza della popolazione”. Insomma i boati restano un mistero irrisolto con tutto il corollario di ipotesi, dalle più inverosimili a quelle possibili. Insomma dagli Ufo fino alle manovre militari segrete.