“In Italia i crimini del nazifascismo sono stati giustamente condannati e ricordati su centinaia di monumenti indicando i colpevoli a chiari lettere mentre gli atti efferati dei partigiani comunisti nel nostro caso italo slavi, anche su civili, donne e bambini compresi, a guerra finita Mai!”.
Non si cita su nessun monumento che i partigiani si siano macchiati di atti efferati ma a Maggio diremo Basta.
Gorizia è protagonista in quest’opera di verità e metterà la parola fine a quella vergognosa omertà che si è protratta per troppo tempo con il nuovo Lapidario promosso dal sodalizio che ho l’onore di presiedere e “sposato” dall’Amministrazione Comunale alla quale il monumento sarà donato subito dopo l’inaugurazione. Queste le parole del Presidente della Lega Nazionale Luca Urizio durante la cerimonia di Gorizia del Giorno del Ricordo.
Nonostante gli scetticismi, il nuovo lapidario a Gorizia verrà inaugurato il 7 maggio. Nel frattempo verrà completata anche la pavimentazione che porta dal promo al secondo lapidario, ultimando così quello che diverrà il percorso del ricordo.
Il lapidario è stato progettato e donato alla città dall’architetto Barbara Fornasir, poco prima della sua scomparsa. Il giorno precedente l’inaugurazione verrà presentato il libro scritto dallo scrittore Mauro Tonino come anche i docuementi recuperati alla Farnesina, riguaranti i 40 giorni di terrore a partire dal maggio del ’45 che portarono a molte uccisioni, anche di donne e bambini innocenti.
Urizio ha ringraziato per le donazioni che hanno permesso la realizzazione del secondo lapidario, per il cui completamento mancano ancora 10 mila euro, a cui si cercherà di far fronte prima dell’inaugurazione con ulteriori donazioni.
Sul nuovo monumento, oltre a 101 nomi di deportati, verrà apposta la seguente dicitura:
“Nel ricordo delle tante vite spezzate dalle deportazioni in Jugoslavia, per mano di partigiani comunisti filo-Jugoslavia…il loro sacrificio sia da invito a vivere in un clima di pacifica convivenza ad imperitura memoria”.
“Non vogliamo mai più sentir parlare di crimini dimenticati della guerra civile italiana – ha detto Urizio – e ringraziamo al presidente del Comitato Deportati in Jugoslavia dott.ssa Laura Stanta per il prezioso contributo offerto nell’analisi di tutta la documentazione che è stata recuperata nell’archivio del M.A.E., incrociando le varie liste con prefetture, testimonianze e testi che prendono in esame le deportazioni. Grazie al suo indispensabile supporto, unitamente al confronto avuto con storici italiani e sloveni che operano da anni sull’argomento, si è addivenuti alla nuova lista di altri 101 nomi, che comunque rimane parziale perchè il numero totale delle deportazioni dal goriziano supera i 900, percui negli anni a seguire, ogni 3 maggio, in occasione del ricordo delle deportazioni da Gorizia, nuovi elenchi verranno eventualmente implementati.
Urizio ha terminato il suo intervento, ponendo l’accento sul fatto che sono i torti che si devono dimenticare perchè “sono proprio i torti che richiamano il desiderio di vendetta…il sentimento di rabbia… per poterli dimenticare devono essere prima portati alla luce perché la nosgtra mente non permette alla coscienza di accettare l’ingiustizia del silenzio”.
La seguita cerimonia, condotta dalla prof.ssa Vittoria Cavalcante Alfano, è stata arricchita dalle apprezzate esecuzioni del coro Monte Sabotino del C.A.I., dell’attore Tullio Svettini e dalla proiezione del video sul villaggio dell’Esule di Gorizia. Molto apprezzati gli ingterventi del Comune, della Regione e della prefettura, oltre a quello del Presidente dell’ANVGD di Gorizia Maria Grazia Ziberna che assime alla Lega Nazionale di Gorizia ha organizzato la cerimonia, patrocinata dal Comune e dalla prefettura di Gorizia.