a commissionarlo Unioncamere del Friuli Venezia Giulia
A Trieste i dettagli dello lo studio di Fondazione Nord Est commissionato da Unioncamere FVG
Il Presidente Giovanni Pavan: «Studio che offre un punto di vista tanto inedito quanto aggiornato»
Stefano Micelli (Direttore Sc. F.N.E.): «Tra gli aspetti più incoraggianti l’aumento dei crediti per gli investimenti»
Incremento delle richieste dei prestiti generalizzato, con netta prevalenza per il lungo termine
«Per il 2015, quasi la metà (49%) dei rappresentanti di alcune banche del Friuli Venezia Giulia prevede performance in crescita per le aziende del territorio attive nel settore industriale» ed è questo uno dei risultati più rilevanti dell’indagine – commissionata da Unioncamere del FVG a Fondazione Nord Est. L’indagine è stata presentata nella sala Rossa della Camera di Commercio di Trieste.
Informazioni precedute da un breve saluto sia del padrone di casa, il Presidente di CCIAA di Trieste, Antonio Paoletti, sia del Presidente di Unioncamere FVG e CCIAA Pordenone, Giovanni Pavan Egli ha posto l’accento sul fatto che «gli istituti di credito, spesso, non vengono percepiti come imprese nell’accezione più classica del termine, ma non è evidentemente così. Questo studio, al contrario, offre un punto di vista tanto inedito quanto aggiornato».
MIGLIORA L’ACCESSO AL CREDITO
Stefano Micelli, Direttore scientifico della Fondazione Nord Est, ha sottolineato come da alcuni mesi si «assista ad un miglioramento delle condizioni di accesso al credito per le imprese. La ricerca sulla realtà del Friuli Venezia Giulia – ha aggiunto – evidenzia che anche in questo territorio vi sono elementi di ottimismo per il futuro, pur in presenza di alcune problematiche che interessano nel complesso il Nord Est e l’Italia.
Uno degli aspetti più incoraggianti è l’aumento dei crediti per gli investimenti, segno di fiducia e dialogo tra banche e imprese per quei processi di cambiamento indispensabili a rendere il Nord Est più competitivo a livello internazionale».
DIMINUZIONE FALLIMENTI NON COINCIDE CON CRITICITA’ GENERALE
Silvia Olivia, segretario alla ricerca della Fondazione Nord Est ha sottolineato «come la diminuzione dei fallimenti non coincida con quella della criticità generale, individuando nel 54% degli intervistati coloro che pensano che le imprese saranno ancora in sofferenza. La dinamica entro cui si muove il sistema imprenditoriale friulano – ha detto ancora – è proprio questa: è finita la fase più acuta della crisi ma sono necessarie nuove azioni per conquistare ulteriore competitività.
Le imprese ritenute maggiormente in difficoltà sono quelle con un fatturato compreso tra i 2 e i 10 milioni di euro mentre per quelle sopra i 50 solo il 15% degli interpellati ritiene esse possano presentare effettive criticità. In ordine alla visione di prospettiva più ampia – ha concluso Oliva – i due settori che presentano maggiori opportunità nei prossimi mesi a giudizio dello studio sono Industria e Agricoltura”.
AUMENTO I PRESTITI A LUNGO TERMINE
Il 43% dei rappresentanti delle banche segnala un incremento (nel semestre precedente a quello della rilevazione) delle richieste di prestiti da parte delle piccole e medie imprese, oltre che per le grandi imprese (56%). Non solo prestiti a medio termine (indicati in incremento dal 31% dei rispondenti), ma soprattutto a lungo termine (per il 77%, considerando la modalità aggregata “incremento” + “notevole incremento”).
Più in generale, la richiesta di credito è prevista in prevalenza stabile considerando il semestre successivo a quello della rilevazione, ma una quota rilevante dei rispondenti lo vede in crescita: il 37% per le piccole e medie imprese e il 38% per le grandi imprese. Il 37% degli intervistati, inoltre, prevede una crescita per i prestiti a lungo termine. Un quarto dei rispondenti, inoltre, segnala nell’ultimo anno un allentamento dei criteri di concessione dei crediti per quel che riguarda i prestiti a lungo termine, anche se la grande maggioranza di loro (71%) reputa che i criteri siano rimasti stabili a livello complessivo (modalità “nel complesso”).
Certamente, i referenti bancari ritengono che in futuro i rating delle imprese dovranno includere anche degli elementi legati alla qualità del capitale umano (75% dei rispondenti per le modalità “molto” + “abbastanza”) e riguardare anche la filiera (82% per le stesse modalità), oltre che la singola impresa.
PORTA APERTA AI MINIBOND
Porta aperta, infine, ai minibond: il 75% dei rispondenti si dice “molto” o “abbastanza d’accordo” nel vederli come una nuova opportunità di mercato per le banche, mentre il 67% di loro li reputa un’importante opportunità di finanziamento per le imprese di piccole dimensioni (“molto” + “abbastanza”).
Giuseppe Graffi Brunoro, Presidente Commissione Regionale dell’ABI ha apprezzato le parole di Pavan («le banche sono imprese a tutti gli effetti»), aggiungendo che «forse non è ancora ben chiaro quale sia il nostro mestiere. Le imprese – ha aggiunto – vedono solo una piccola parte dell’attività bancaria, occorre ricordar loro però che i quattrini che l’azienda presta sono solo in minima parte degli istituti, maggiormente appartengono ai risparmiatori».
Tra le più interessanti riflessioni stimolate a Graffi Brunoro dallo studio commissionato da Unioncamere FVG, quella se il «concetto di crescita delle imprese deve essere solo dimensionale o anche culturale tenuto conto che il 98% delle aziende ha meno di 10 dipendenti… Il concetto di crescita dimensionale abbisogna di tempi molto lunghi, forse è più facile e di più immediato il ritorno, anche ai fini bancari, operare sull’incremento della crescita culturale.
Le imprese da billions sono importanti ma la stragrande maggioranza di noi si interfaccia con realtà normali, quelle che aiutano le persone ad essere pienamente persone. E su questo, probabilmente, una riflessione sui concetti di biodiversità bancaria dovrebbe essere fatta.
Ha chiuso il vice Presidente della GIunta Regionale Sergio Bolzonello secondo il quale quello delle garanzie è forse il tema centrale, in questo momento. «L’aumento di fiducia è evidente, mi compiaccio sia emerso con evidenza il fattore reputazionale come aspetto di competitività di sistema. Mancava completamente nel Nord Est, non veniva declinato adeguatamente sul singolo. Finanza, ricerca e sviluppo, logistica, tutte le componenti dentro l’impresa, insomma.
Oggi – ha aggiunto Bolzonello – il sistema FVG ha avviato il proprio sistema imprenditoriale in maniera molto strutturata, alternando politiche di natura amministrativa ad altre di matrice industriale (Rilancimpresa). Per quanto concerne il credito, un dato significativo: i fondi per cassa deliberati tra il 2009 e il 2013 hanno raggiunto un valore percentuale pari al 9,5% contro una media nazionale che non supera lo 0,8%. E stiamo aumentando ancora». Bolzonello ha concluso informando che dal 1 gennaio 2010 fino a metà 2015, a valere su tutti i fondi regionali destinati a concessione di prestiti agevolati a tutto il sistema economico, la Regione ha deliberato circa 2.300 interventi per 1,3 miliardi di euro, erogandone 1,2″.