Gli argini dell’Adige in occasione di piene ordinarie in località Bellina in comune di Cavarzere accusano fenomeni di rammollimento del terreno e di ristagno d’acqua a campagna, oltre alla riattivazione di fontanazzi storici, per una fascia che dal piede si estende in modo più o meno diffuso fino a 25/30 metri, sia a monte del ponte della Strada Provinciale 3, sia immediatamente a valle. Una situazione di rischio che viene confermata dal fatto che l’acqua trova qui facili vie di passaggio, evidenziando così una situazione di pericolosità per la tenuta e la stabilità del corpo arginale, che, in occasione di eventi alluvionali, denuncia, tra l’altro, saturazione dei fossi, impraticabilità dei fondi agricoli e delle aree cortilive e rigurgiti degli scarichi.
“Per questo tra gli interventi del nostro programma delle opere pubbliche – spiega l’assessore regionale alla difesa del suolo Gianpaolo Bottacin – avevamo inserito i lavori per la realizzazione di un diaframma, lungo il piede del corpo arginale destro del fiume Adige, proprio in località Bellina, con uno stanziamento 1.200.000 euro”.
Le opere da eseguire, per le quali dopo aver completato il progetto è in fase di avvio la gara d’appalto, hanno lo scopo di ristabilire le indispensabili ed inderogabili condizioni di sicurezza idraulica nel tratto di argine destro del fiume Adige, compreso tra gli stanti 299 e 301, interessato da fenomeni di filtrazione d’acqua. Nel dettaglio i lavori previsti consistono nella realizzazione di un diaframma plastico lungo la sommità arginale, in continuazione di quello attualmente in fase di esecuzione, e nella sistemazione della banchina arginale (“piarda”) lato fiume. Il diaframma plastico in previsione ha una profondità di 20 metri, uno spessore di 60 centimetri e una lunghezza complessiva di circa 200 metri.
“Prosegue il nostro costante lavoro per dare attuazione a quel piano da 2,7 miliardi di euro che abbiamo predisposto per la sicurezza idrogeologica del Veneto – conclude Bottacin – e di cui abbiamo già svolto o stiamo completando interventi per quasi un miliardo. Una scelta attenta, basata sull’indice di rischio, per opere che possano garantire l’assoluta sicurezza dei cittadini”.