di Gianfranco Biondi
Festeggia 7 anni di attività l’info point transfrontaliero collocato nella storica e monumentale stazione della ferrovia Transalpina a Nova Gorica in Slovenia , a pochi metri dal confine giuridico con l’Italia. Giuridico e non più fisico perchè questa stazione costruita in stile secessione dall’impero austro-ungarico come anche la ferrovia che tutt’oggi serve è diventata un simbolo comune alle due città, Nova Gorica e Gorizia. In realtà, questa stazione ricca di fascino e storia, pur nella sua innegabile imponenza, ha dovuto competere con il protagonismo della piazza sulla quale si affaccia e dove passava la lugubre rete di divisione confinaria, al pari del muro di Berlino, poi smantellata quasi del tutto e sostituita da un mosaico a terra, costruito per metà in Italia e per metà in Slovenia, in uno spazio liberamente percorribile. Se quella che ora è diventata una piazza, attira interesse e curiosità di turisti provenientti da tutto il mondo per quello che rapresenta, la stazione ha tutte le caratteristiche per egualmente emozionare e per essere raccontata.
Partendo semplicemente dal fatto che all’interno è rimasta cristallizzata sul 1906, anno in cui venne inaugurata dall’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo, contemporanemanette al tratto ferroviario finale di 147 chilometri tra Jesenice e Trieste del più esteso sistema ferroviario della Transalpina, ovvero di un complesso ferroviario di oltre 717 chilometri diviso su più tratte e, in parte gia costruito nella seconda metà dell’800, per viaggiare in treno dalla Boemia all’Adriatico.
Una ferrovia ancora in funzione anche se, nella sua parte finale tra Jesenice e Trieste, immeritatamente lontana dai fasti di un tempo. Basti solamente pensare al grande successo dei treni storici (non più attivati dopo il Covid) e i treni turistici anche al servizio dell’emergente
ciclo-turismo internazionale prodotto dalla ciclabile Alpe-Adria e diramazioni. Treni che attraversano paesaggi naturalistici di straordinaria bellezza, nella valle dell’Isonzo e nel parco del Triglav, grazie a manufatti ferroviari centenari ( tunnel e viadotti) che ancora oggi meravigliano per l’ingegno umano che li progettati e costruiti.
Una ferrovia ancora in funzione per il traffico passeggeri locale ma con pochi treni al giorno, che si tenta di rilanciare, magari sulla base di un interesse condiviso tra sloveni, austriaci e italiani. Una bella mostra su pannelli inaugurata all’interno della stazione nel 2019 offre immagini suggestive di quando questa ferrovia venne costruita. I presupposti per il suo rilancio ci sono per tutti. Per gli sloveni perchè la maggior parte del tratto ferroviario finale è in territorio sloveno, per gli austriaci perchè la transalpina si collega alla rete ferroviaria in territorio austriaco e per gli italiani perchè la stazione terminale della Transalpina era e può ancora essere Sant Andrea Campo Marzio a Trieste, dove la Fondazione delle Ferrovie dello Stato ha avviato un grande progetto di recupero culturale. Da sette anni si racconta tutto questo all’infopoint nella stazione della Transalpina nato da un’intuizione privata e poi gestito dal Kulturni Dom a, dall’Istituto per la Cultura e l’Educazione d’area di Nova Gorica , in collaborazione con il Kulturni dom di Gorizia.
Un info point transfrontaliero tra i pochi esistenti, se non l’unico, sul confine tra Italia e Slovenia, che inizialmente era nato come punto di riferimento delle attività culturali- ha sottolineato la direttrice del Kulturni Dom di Nova Gorica Pavla Jarc, e poi ha esteso la sua attività al campo turistico fornendo informazioni sui territori a oltre 50 mila turisti transitati in questo luogo da 70 paesi del mondo e da tutti i continenti. Un ufficio di grande utilità che può essere stabilizzato e potenziato, magari attraverso il GECT tra le città di Gorizia, Nova Gorica e St.Peter Vertoiba. “Otto anni fa abbiamo aperto un piccolo ufficio in questa stazione-museo, che versava quasi in stato di abbandono. Da allora l’abbiamo raccontata a decine di migliaia di persone, fornendo utili indicazioni sui territori”,- ha detto la responsabile dello sportello Kristina Markova, rivolgendosi ai sindaci di Nova Gorica Samo Turel e di Gorizia, Rodolfo Ziberna, intervenuti per festeggiare il settimo compleanno dello sportello, presenti tra gli altri Matjaž Marušič ( gruppo di lavoro sloveno per lo sviluppo della Transalpina, l’avv. Alessandro Puhali (presidente Associazione Museo-Stazione campo Marzio di Trieste) Marina Bressan (Presidente Centro Ricerche Cultura e Turismo di Gorizia) e il direttore Euroregionenews e consigliere consolare Gianfranco Biondi, che ha portato i saluti della Console Onoraria d’Austria a Trieste, Sabrina Strolego.
“Le pietre non sono nulla se non vengono raccontate con competenza e passione” – ha detto il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna -, “Noi non abbiamo la gioconda a facilitarci l’attrattività turistica, non abbiamo le merviglie architettoniche di altri luoghi ma vinciamo la partita se siamo capaci di emozionare, raccontando la storia unica di questo territorio”.