Nonostante i danni causati dal fumo alla salute siano chiaramente documentati e noti al largo pubblico, nonostante le leggi sul divieto di fumare in locali pubblici siano, in Italia, sempre più restrittive, un cittadino italiano su quattro (esattamente il 27% degli italiani) è un fumatore abituale. In Friuli Venezia Giulia, questo significa che circa 250.000 persone (140 mila uomini e 110 mila donne) ogni giorno comprano la loro dose di nicotina. E’ nella provincia di Trieste che si registra la più alta percentuale di fumatori in regione: secondo i risultati dello studio PASSI, nel periodo 2011-2014, il 36% degli uomini e il 26% delle donne residenti erano fumatori (contro il 27% e il 21% nell’alto Friuli; o i l 30% e il 18% nel Pordenonese, rispettivamente in uomini e donne). Come dimostrato dai successi ottenuti nelle lotte ad altri tipi di dipendenza, la prospettiva economica può offrire, anche nella lotta al fumo, una via per il successo Ci sono circa 700 confezioni di sigarette sul mercato italiano tra cui scegliere, una dipendenza che frutta ai produttori dai 200 euro ai 325 euro al Kg di sigarette – mentre un pacchetto da 20 sigarette costa da 4 a 6.50 euro. In Friuli Venezia Giulia il fumo di sigarette muove circa 1 milione di euro al giorno (cioè, 365 milioni di euro l’anno), di cui il 75% (circa 275 milioni di euro) sono tasse –introiti per le casse dello stato. In contrasto a questo giro di affari, in Friuli Venezia Giulia (come nel resto di Italia): una morte su 4 è dovuta al fumo di sigarette –circa 3.500 morti all’anno su 14 mila decessi; un tumore maligno su 3 è dovuto al fumo di sigarette –circa 3mila 300 nuovi casi all’anno su poco meno di 10 mila nuove diagnosi; decine di malattie potenzialmente mortali o gravemente invalidanti (ictus, infarto del miocardio, ipertensione) sono da 2 a 4 volte più frequenti nei fumatori; decine di malattie meno gravi che influiscono negativamente sulla vita sociale e privata (asma, polmoniti, bronchiti, impotenza) sono più frequenti nei fumatori. Come è ben chiaro che la guerra contro il cancro non si possa vincere senza un appropriato contrasto del fumo, altrettanto chiaro è che la guerra al fumo si vince in molti modi, incluso un aumento del prezzo delle sigarette per scoraggiarne il consumo. Anche se in apparenza paradossale, è questo il primo obiettivo attuale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: «Inasprire le tasse sul fumo, e recuperare risorse per la prevenzione del cancro».