Il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, anticipando i tempi che si prevedevano più lunghi per una sua presenza sul territorio, ha voluto far visita a Nova Gorica, incontrandosi con il suo omologo sloveno, a Gorizia ed Aquileia. Tra le dichiarazioni del ministro Sangiuliano, il sostegno a go2025, l’intenzione di ampliare le risorse economiche alla Fondazione di Aquileia, la volontà di una ribalta più ampia per i musei della regione e l’impegno a stilare un cronoprogramma per accrescere il ruolo della cultura in Friuli Venezia GIulia. Ricevendo dal sindaco di Gorizia la riproduzione di tutta la divina commedia in uno solo foglio, scritta a caratteri microscopici nel 1888 dal tipografo Cossovel, una vera e propria curiosità editoriale, e dal governatore del Friuli Venezia Giulia copie delle opere delle prime tre edizioni del premio letterario del Friuli Venezia Giulia, il ministro Sangiuliano ha parlato di una terra di straordinari intellettuali,che seppero fare del loro essere uomini di confine una ricchezza e che Giuseppe Prezzolini, di cui il ministro ha scritto la biografia, apprezzava come uno dei territori in cui il periodico la Voce, fondato da Prezzolini, era molto più diffuso grazie a collaboratori come Gianni Stuparich e Silvio Slataper. Il ministro, pur dicendosi assertore del concetto di cultura nazionale ha anche detto che essa è un grande fiume con tantissimi affluenti ed è tempo che il Friuli Venezia Giulia sia declinato per la sua cultura al pari di altre regioni, anche perchè può dare tantissimo essendo punto di irradiamento di una cultura italiana ma pronta al dialogo con altre culture , essendo al centro della mitteleuropa, e go2025 sarà una grande occasione per questo lascito che si dipanerà nel tempo.
Citando ancora Prezzolini, il ministro Sangiuliano ha ricordato che egli si pose il tema dell’adeguatezza degli italiani di oggi rispetto al loro grande passato. Ebbene noi dobbimo saper cogliere questo grande passato. IN questo Paese ci sono due pilastri – ha detto il minisitro – che sono la la capacità di trasformare prodotti con il genio italiano d’impresa e la cultura che è riconoscimento di stratificati tratti storici ed identitari di questo paese, un unicum nella storia europea. Siamo nel cuore dell’Europa, ha detto il governatore regionale, al confine fra tre popoli. La nostra ricchezza è la cultura della diversità, rafforzata da una prospettiva economica e logistica che si lega alla posizione stessa della regione . Rivolgendosi al minsitro e al governatore, il sindaco di Gorizia ha ripetuto che senza il supporto regionale la candidatura a capitale europea della cultura non sarebbe stata possibile. Stiamo lavorando con gli sloveni per progettare un ruolo internazionale di questo territorio che non sia un “baloon d’essai” che si esaurisca con il 2025. Tra i fatti concreti che potrebbero aiutare in questo senso la formazione transfrontaliera di alto profilo e le zone economiche speciali.
Ringranziamneti al minsitro dallL’assessore alla cultura del Friuli Venezia Giulia e dal presidente del gect, Paolo Petiziol, che ha parlato del Friuli Venezia Giulia come di territorio unico in Europa. Ci stiamo impegnando molto in termini di collaborazione e cooperazione anche se non siamo siamo grandi venditori ma impareremo.