In Friuli Venezia Giulia, ci sono 310.951 ultra sessantacinquenni, un quarto del totale: 536 sono addirittura ultracentenari, distribuiti in 64 in provincia di Gorizia, 133 a Pordenone, 124 a Trieste e 215 a Udine. La nostra è quindi una regione che si è trovata ad affrontare da subito questa situazione e, oltre ad aver iniziato un percorso di approfondimento, si è già dotata di una specifica legge, la 22 del 2014.
il FVG è stato individuato come capofila per partecipare a un’iniziativa dell’Unione europea sull’invecchiamento attivo e il convegno “Science meets Regions”, ospitato nell’Aula del Consiglio regionale, ne è stato lo sbocco naturale.
Richiede fiducia reciproca il dialogo tra scienza e politica: due mondi distinti ma che di fronte ad alcune criticità, quale l’invecchiamento della popolazione, devono necessariamente entrare in relazione.
Questo il monito pronunciato a inizio lavori da Ulla Engelmann, la responsabile dell’unità Relazioni inter-istituzionali, Internazionali e Affari Esteri del Joint Research Centre (Jrc), ovvero l’organismo della Commissione europea che è sia un centro di ricerca che un organo governativo con circa 3000 dipendenti e una folta ramificazione in tutto il continente.
La consigliera regionale Renata Bagatin, che ha coordinato il lavoro con il mondo della scienza, ha ricordato come il convegno “Science meets Regions” sia stato promosso dal Joint Research Centre (Centro comune di ricerca) della Commissione europea, in collaborazione con il Comitato delle Regioni, e dal Consiglio regionale del FVG e come i suoi risultati saranno illustrati alle Istituzioni europee.
Il Friuli Venezia Giulia – ha affermato Franco Iacop – per le sue caratteristiche demografiche non poteva che avviare da subito un discorso mirato, così il Consiglio regionale si è dotato di una legge, della quale la consigliera Renata Bagatin è stata la prima firmataria e per la cui attuazione la Giunta ha collaborato attivamente.
Un provvedimento – ha concluso Iacop – che intende far sì che questa fase di vita possa essere vissuta non più come un parcheggio, ma si trasformi in una presenza attiva in favore della società. “La riforma sanitaria regionale – ha detto Serracchiani – è nata proprio dal bisogno di dare adeguate risposte all’invecchiamento della popolazione.”.
“non è il cittadino che deve girare attorno alla sanità,- ha detto la Serracchiani – ma è la sanità che deve ruotare attorno al cittadino”. Quest’approccio, largamente condiviso durante gli oltre venti interventi di scienziati, medici, ricercatori e amministratori pubblici, si fonda su un modello di assistenza che privilegia i servizi sanitari e assistenziali offerti a distanza.
“La sanità è senza dubbio l’ambito in cui l’innovazione incide maggiormente”, ha fatto presente l’assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, convinta che il dialogo tra scienza e politica, almeno in Friuli Venezia Giulia, sia ben avviato.
La Carta Active Agein, sintesi del lavoro della comunità scientifica e documento finale del convegno, sarà presentata il prossimo 7 novembre al Comitato delle Regioni e il giorno dopo al Parlamento europeo.
Con la sua adozione, la Regione intende promuovere e valorizzare l’apporto delle Università, delle Istituzioni scientifiche e dell’innovazione del Friuli Venezia Giulia nell’ambito dell’invecchiamento attivo; favorire il dialogo e il confronto tra la Comunità scientifica e la Regione per promuovere la conoscenza e lo sviluppo di proposte e progetti innovativi e sperimentali,
Viene inoltre riconosciuta l’importanza della promozione di sani stili di vita delle persone, della prevenzione, di percorsi di integrazione intergenerazionale che consentono di avvicinare giovani, adulti e anziani, affinché l’invecchiamento della popolazione da punto di debolezza divenga opportunità di sviluppo socio-economico del territorio regionale.