di GFB
Quel 6 giugno del 1944 lo sbarco di Normandia (nome in codice operazione Neptune) , così fondamentale per l’esito del secondo conflitto mondiale, per gli alleati (americani e anglo canadesi) significò 10.300 perdite di cui 2500 morti, che una indagine recente del 2014 ha “ritoccato” a 4400. Quasi altrettante le vittime tra le fila del nemico, i nazisti, anche non ci sono dati certi. In questi giorni si sono celebrati gli 80 anni da quello sbarco che ha segnato la storia recente, raccontato con grande maestria, tra i vari tributi, da uno speciale di Alberto Angela. La portata dell’argomento, lo spessore del suo significato, non permetterebbero la minima sbavatura. E, invece, ecco che alcuni giornalisti conduttori di spazi informativi nazionali sono incappati, anzi incespicati linguisticamente, in un errore che, almeno da parte mia, è da riternersi imperdonabile. Una di quelle chicche di cui vergognarsi…e non, magari, riderci su raccontrandola ai nipotini…del tipo…sai che mi è successo quando ero in diretta tg? ho detto Sbarco in Lombardia al posto di sbarco di Normandia (senza neanche scuse o immediate correzioni) Sai che riiiidere!!!
Sì, perchè ben 4 giornalisti, come riporta un articolo del Post, dai palchi di Unomattina, su Rai 1, al TG La7, su La7, a Studio Aperto e anche al Tg4, entrambi su Mediaset, hanno commesso questa “amenità” . Una su tre si è subito corretta ma Uno su tre… Mi si verrà a dire che…si può sempre sbagliare o,…è il bello della diretta! è vero, purchè sia abbia il buon senso e l’umiltà di rimediare subito, possibilmente trattenendo la risata, perché almeno in questi casi sbagliare non è proprio consentito. Ma non è successo. Lo sbarco in Lombardia è passato indenne ed è stato consegnato alla storia del “giornalettismo italiano”.