“La strategia del terrore islamista non piegherà l’Europa. Siamo vicini al popolo tedesco e in particolare alla città di Berlino che dell’Europa rinnovata e unita è simbolo potente”.
Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, unendosi alle espressioni di cordoglio che da tutto il mondo stanno giungendo alla Germania.
“Ho scritto all’ambasciatore di Germania a Roma – ha detto la presidente – esprimendogli il dolore della nostra comunità regionale per le vittime di Berlino e la condanna inflessibile per chi attua una spietata guerriglia urbana sul suolo europeo”.
“Le radici di questa violenza – ha evidenziato Serracchiani – sono nutrite dalla brama di potere e da un distorto simulacro di religione: noi ci opporremo a questa strategia che mira a indebolirci nell’animo e nell’identità”.
“Le nostre condoglianze – ha aggiunto – vanno anche alle autorità russe e ai familiari dell’ambasciatore Andrey Karlov, barbaramente assassinato ad Ankara. E’ stato un attacco terribile, sprezzante del rispetto della vita umana e di ogni basilare convenzione diplomatica”
(ndr): Sono dichiarazioni “doverose” di vicinanza e di solidarietà, a cui ovviamente associarsi. Guardando, però, alla scia di sangue che si sta allungando sulle strade d’Europa, alla sostanziale vulnerabilità di fronte ad una guerra orami da tempo dichiarata, le frasi costernate e espressioni contrite unite ai proclami di condanna suonano sempre più come un pianto greco, una retorica del lutto. Concentrarsi sugli effetti devastanti, condannandoli e tentando di respingerli, non porterà ad alcun risultato. Aspettiamoci camion killer e bombe in ogni dove oggi, come in futuro. Per fermare la deriva è necessario lavorare sulle vere cause dello scontro e di una catena vendicativa che rischia di essere infinita, prendere coscienza, svelare e, in qualche modo, rimediare agli interessi economici e alle ipocrisie politiche che hanno innescato questa terza guerra mondiale. Chi riduce il vulnus ad una sola questione di scontro religioso e culturale, che pur esiste ma diventa strumentale nella dinamica degli accadimenti, mente spudoratamente.
GFB