19/08/2024

di GFB
…L’alpino non è nient’altro che un militare e, in quanto tale, destinato attraverso il training ad essere “soldato perfetto”, non riflessivo e non empatico con il nemico, separato dal suo contesto relazionale per essere trasformato in un dispositivo che prende ordini automaticamente, con l’esito di essere una persona problematica e con tendenze sadiche. Un esito che fa schifo ed è da sabotare. Una chiosa che suggellava un elenco di atrocità belliche e impieghi bellicosi degli alpini prima e dopo il secondo conflitto mondiale. Questo, in sintesi, è quanto si leggeva in un delirante manifesto a firma degli antimilitaristi, apparso il via Melegnano a Udine, in relazione alla imminente adunata nazionale degli alpini. Manifesto subito rimosso ma che ha suscitato indignazione, per esempio del consigliere Roberto Novelli, che ha invitato a condannare l’episodio (il testo della nota è riportato più avanti)
Ma prima due parole le scrivo io….
Il manifesto è un ributtante tentativo di ricorrere al passato per decontestualizzare il ruolo degli alpini nell’attualità, sia per il contributo che possono irradiare nel ritenersi appartenenti ad un comune sentire patriottico e solidaristico che per le innumerevoli azioni svolte a beneficio della società civile. Gli antimilitaristi, dimostrando di porsi al di fuori del tempo e dello spazio, sono i primi a servirsi della strumentalizzazione divisiva per argomentare che la guerra si fa perché ci sono gli eserciti e, quindi, la colpa è dei militari perchè resi sadici e succubi da chi li pilota. Nel manifesto, ovviamente, nessun accenno alle atrocità commesse da tutte le forze che guerreggiavano e guerreggiano, compresi i partigiani. Gli alpini, quindi, non vanno celebrati, anzi, sabotati…e qui vediamo anche una minaccia di possibile valenza terroristica. Sarà bene che gli investigatori rintraccino gli imbelli che hanno confezionato il manifesto.
Sono un guerrafondaio militarista? assolutamente no. La guerra va evitata ma sempre in un contesto di deterrenza e protezione che riaffermi che un popolo può e deve difendersi qualora venga aggredito; e non si deve ricorrere alla storia delle guerre ( come hanno fatto strumentalmente nel manifesto) se non quando si tratti di ottenere insegnamento dagli errori commessi. La storia non va utilizzata artificiosamente per far prevalere un’ideologia farneticante. Benvenuti alpini.

Così il consigliere Novelli nella sua nota
Denuncia “l’ennesimo attacco volgare, squallido e inaccettabile contro gli alpini”, richiede “l’immediato ritiro di qualsiasi foglio che propali insulti o offese a un Corpo di cui andiamo orgogliosi” e confida che “dalla politica arrivi una condanna unanime. Stop al tiro al piccione contro chi, storicamente, ha reso un servizio prezioso e fondamentale per la comunità”.
Così, in una nota, Roberto Novelli, consigliere regionale di Forza Italia, nel commentare il manifesto affisso in via Melegnano a Udine, dal titolo “Alpini, uomini del fare (male)”.
“Si tratta di un attacco che più che provocatorio, appare irricevibile e disgustoso. Evito di ripetere quanto riportato dal manifesto – aggiunge il consigliere forzista – perché ci proietta verso una dimensione surreale. Mi limito a una considerazione: a ridosso dell’adunata, un gesto del genere fa ribollire il sangue”.
“Periodicamente – conclude Novelli – assistiamo ad attacchi scomposti e dileggianti contro gli alpini. Mi auguro che almeno in questa circostanza tutte le forze politiche prendano una posizione chiara e inequivocabile. Spero che non arrivi qualche esponente della sinistra antagonista che presti il fianco a queste iniziative inqualificabili. E chiedo di attivare ogni forma di controllo per risalire alla paternità di questo gesto indecoroso”.

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